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Risposte immediate e atti concreti sulla vertenza degli ex Almaviva Contact. È questo che chiedono le organizzazioni sindacali che domani (giovedì 18 dicembre) saranno in presidio davanti alla sede della Regione Sicilia. Appuntamento alle ore 9.30 per il sit-in di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl telecomunicazioni.
La manifestazione coinvolge gli oltre 484 lavoratrici e lavoratori residenti a Palermo e Catania, licenziati il 31 luglio scorso con l’uscita di scena unilaterale dell’azienda dal panorama regionale. I sindacati chiedono alla Regione di attivarsi per i due progetti di ricollocazione stabiliti: il servizio 116117 di pubblica utilità in ambito sanitario e il percorso di digitalizzazione, ancora in fase istruttoria, stanziando le coperture economiche necessarie.
“L’obiettivo è garantire un Natale un po’ più sereno ai lavoratori e una speranza reale per il futuro di centinaia di famiglie”, dichiarano il segretario generale Slc Cgil Palermo Fabio Maggio e Giancarlo Mancuso, in rappresentanza dei lavoratori: “Dal giorno in cui sono stati licenziati a oggi nulla è cambiato. Si sono avute interlocuzioni con le istituzioni regionali, molti intenti, molte date annunciate, ma nulla si è concretizzato”.
La svolta doveva esserci il 9 dicembre: per quel giorno era prevista una convocazione presso la presidenza della Regione che però non si è mai svolta. Per oltre 400 famiglie regna l’incertezza assoluta, la precarietà e un profondo senso di abbandono da parte delle istituzioni. A questa grave situazione si aggiunge un’ulteriore beffa: il calcolo errato dell’indennità Naspi.
“Le informazioni trasmesse dall’azienda all’Inps risultano inesatte, determinando accrediti mensili irrisori, da 180, 200 euro”, spiegano Maggio e Mancuso: “Somme che non consentono nemmeno di far fronte alle spese essenziali, come l’acquisto di beni alimentari. Una condizione ormai insostenibile”.
I due sindacalisti ribadiscono l’urgenza di individuare una soluzione che restituisca dignità e prospettiva a lavoratori che per anni hanno dedicato la propria vita professionale all’azienda e che, durante l’emergenza Covid-19, hanno gestito migliaia di chiamate offrendo supporto, informazioni e assistenza attraverso il numero di utilità pubblica nazionale 1500.
Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Telecomunicazioni, infine, rivendicano “la copertura economica, le risorse finanziarie strettamente necessarie alla sostenibilità dei progetti previsti in questi mesi, una programmazione certa della fase realizzativa, con l’uscita dallo stato di disoccupazione dell’intero bacino dei lavoratori oggi abbandonati in uno stato di indigenza”.






















