A causa della crisi di liquidità, Alitalia non ha pagato gli stipendi di marzo ai dipendenti. Dopo settimane di fibrillazione, solo nelle ultime ore i tre commissari hanno inviato un messaggio che recita:

"Gentili colleghe e colleghi, Vi informiamo che da questo mese la cigs base verrà erogata direttamente da Inps e non più anticipata dalla compagnia. A tal riguardo abbiamo collaborato attivamente con l’Istituto per ridurre al minimo possibile le tempistiche di accredito. Sugli emolumenti del mese di marzo sarete informati non appena disporremo dei ristori relativi ai mesi di novembre e dicembre 2020, compatibilmente con l’insieme degli oneri necessari a garantire la continuità aziendale".

Nel messaggio anche "i migliori auguri per la Santa Pasqua" che hanno provocato l'ironia di molti lavoratori. Motivo per cui, questa mattina, in centinaia sono scesi a manifestare a Roma, in via Molise, davanti davanti al ministero dello Sviluppo Economico.

A organizzare la manifestazione unitaria Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo per denunciare “l’incertezza sulla partenza della newco Ita, sull'erogazione delle retribuzioni, sull'anticipo della cassa integrazione straordinaria e sull’integrazione del Fondo straordinario del trasporto aereo”. “Diciamo No – hanno spiegato le organizzazioni sindacali – a una compagnia di bandiera 'bonsai' e ai ricatti delle lobbies europee. Chiediamo un vero rilancio di Alitalia per il paese e per tutti i lavoratori”. “Senza risposte dal Governo sul presente e il futuro di 11 mila dipendenti e delle loro famiglie a rischio sostentamento – annunciano infine Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl TA – la protesta proseguirà a oltranza”.

A scatenare la rabbia dei lavoratori è il forte ridimensionamento di Alitalia chiesto dall'Unione Europea. Passerebbero alla nuova società solo 45 aerei passeggeri, rispetto ai 113 di fine 2019 con una riduzione degli slot a Linate. C’è il rischio concreto di 7.500 esuberi sugli 11mila lavoratori di Alitalia, dei quali oltre 6.800 sono già in cassa integrazione straordinaria. Inutile sottolineare come a trarre vantaggio da una compagnia di bandiera italiana rimpicciolita sarebbero le compagnie tedesca e francese Lufthansa ed Air France, che come tutti scontano ancora le conseguenze della crisi sanitaria in corso.

La sera di venerdì 26 marzo scorso la Commissione Ue ha autorizzato il governo a erogare ad Alitalia circa 24,7 milioni di euro di residui indennizzi Covid per i danni subìti negli ultimi due mesi del 2020. La compagnia ne aveva chiesti 77. Il costo di una mensilità di stipendi si aggira intorno ai 18 milioni di euro, ma al conto vanno aggiunti anche carburante, tasse aeroportuali e di navigazione. Tutti d'accordo a sottolineare come non ci sia più tempo: se la nuova compagnia non decollerà prima dell'estate rischia di rimanere a terra per sempre. Un disastro per i lavoratori e per il Paese.

Intorno alle ore 14, una delegazione dei rappresentanti sindacali è stata ricevuta al ministero dell'Economia e delle Finanze. Al termine dell'incontro, il sottosegretario Claudio Durigon ha riferito che è stato avviato il mandato di cassa all'amministrazione straordinaria in modo che nei prossimi giorni possano essere pagati gli stipendi ai lavoratori. I sindacati verificheranno che l'effettivo pagamento sia accreditato nel più breve tempo possibile.