"A seguito del nuovo insediamento istituzionale del Ministero dell'agricoltura, alla neo Ministra Teresa Bellanova, la Filcams Cgil ha inviato una richiesta di incontro, ad oggi ancora inevasa, per definire il percorso di riforma in atto a salvaguardia dell'occupazione e della tenuta professionale in un settore delicatissimo per lo Stato". Lo annuncia una nota della Filcams stessa, a proposito del dgls 21 maggio 2018, che prevede la riforma di Agea, l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura, "da cui però veniva escluso la società Sin spa". "Una decisione incomprensibile - prosegue la Filcams - per le organizzazioni sindacali che hanno fortemente sostenuto lo schema di Dgls n. 96/2019, che introduce di fatto alcune disposizioni integrative e correttive al Dgls n. 74/2018, consentendo l'impiego delle competenze di Sin attraverso la trasformazione della partecipata in società in house providing e l'incorporazione di Agecontrol". "Attualmente il Dgls 96/2019 è al vaglio dei pareri non vincolanti delle Commissioni Parlamentari e dovrebbe essere approvato nel nuovo Consiglio dei Ministri entro l'8 ottobre", spiega il sindacato.

Già a partire dal 2016 - ricorda la Filcams - "le soluzioni praticabili per salvaguardare competenze e livelli occupazionali della Sin, tra cui un riordino complessivo del sistema di controlli con l'accorpamento tra Sin e Agecontrol sono state fortemente sostenute dalle organizzazioni sindacali per dare vita ad un Polo informatico dell'agricoltura attraverso la trasformazione della Sin in società in house providing, che potrebbe produrre innovazione e nuovi posti di lavoro". "Le soluzioni proposte permettono una filiera più corta, maggiore controllo del Ministero e l'aumento dell'indipendenza della pubblica amministrazione dal fornitore privato in ossequio alle raccomandazioni della commissione europea - osserva la Filcams -. Agecontrol e Sin metterebbero a sistema le funzioni di controllo dei due enti, realizzando più efficacemente il principio di terzietà dei controlli, in coerenza con la delega al governo e completamento del disegno di razionalizzazione degli enti vigilati del Mipaaf avviato nel 2015". Per la Filcams "i lavoratori delle partecipate sopperiscono alle carenze di organico, di competenze e al blocco delle assunzioni della Pubblica Amministrazione ed hanno maturato esperienze specialistiche fondamentali per le amministrazioni".

In particolare per il sistema Mipaaf-Agea - prosegue la nota - "l'asset strategico Sin in termini di capitale umano con professionalità e competenze specialistiche, comporta oltre alla perdita dei posti di lavoro per i dipendenti e le loro famiglie: perdita know how digitale sul Sian, la più grande banca dati del comparto agricolo e forestale e del sistema informativo nazionale; difficoltà nell'armonizzazione della gestione dei servizi essenziali con il complesso dei processi e degli strumenti tecnici operanti presso gli Organismi Pagatori Regionali e le Regioni di riferimento; impossibilità di governo informatico dei servizi del sian e aumento della dipendenza dai fornitori privati e rischio mantenimento professionalità interne e piena salvaguardia livelli occupazionali". "Pertanto, a seguito della richiesta di incontro auspichiamo tempestivo e costruttivo dialogo che permetta a tutti gli attori di formalizzare la visione dello schema del Dlgs cosi come redatto e prevedere un'approvazione nei termini temporali previsti", conclude la Filcams.