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Oggi, 31 ottobre, per la prima volta in Italia, si sono fermati gli addetti alle pulizie degli appartamenti adibiti agli affitti brevi. Lo sciopero è stato indetto dalla Filcams Cgil di Firenze per protestare contro la società Alfred Srl per il mancato rinnovo dei contratti a termine che interessano circa 20 dei 40 addetti alle pulizie, e per chiedere la corretta applicazione del contratto nazionale e delle leggi sul lavoro. Nello specifico le lavoratrici e i lavoratori rivendicano la retribuzione di tutte le ore lavorate e l’introduzione del marcatempo, il corretto inquadramento contrattuale, il diritto alla pausa, tutele sulla salute e sicurezza, il rispetto degli orari contrattuali. Nell’occasione dello sciopero, si è svolto anche un presidio a Firenze di fronte alla sede della società tra via dei Macci e via Ghibellina, a cui hanno partecipato i lavoratori, prevalentemente di origine latinoamericana, e le strutture Cgil.
Filcams e Cgil Firenze: “Non è un caso isolato nel settore”
“La vertenza che riguarda gli addetti di Alfred Srl – hanno spiegato Filcams Cgil e Cgil Firenze – non è un caso isolato: in generale nel settore, dove lavorano prevalentemente cittadini stranieri, le irregolarità sono un fenomeno diffuso, anche con sacche di lavoro grigio e nero che spesso interessano le ditte di pulizia che lavorano in appalto per conto dei proprietari o property manager”.
Filcams e Cgil Firenze chiedono al Comune, coerentemente con quanto disposto nel regolamento approvato a maggio scorso, di “convocare un tavolo con le associazioni di rappresentanza del settore per richiamare tutti gli operatori a garantire la responsabilità sociale lungo la filiera degli appalti, oltre che il corretto trattamento dei propri addetti”. E ancora: “Chiediamo inoltre al Comune, agli organismi competenti, al sistema ispettivo tutto di procedere con i dovuti controlli per contrastare certi fenomeni. Non è infatti accettabile che la crescita esponenziale del settore degli affitti brevi si fondi sullo sfruttamento di lavoratrici e lavoratori”.
“Siamo dovuti venire qui perché sogniamo di valorizzare i nostri diritti come persone – ha spiegato durante il presidio una delle lavoratrici –. Tutte le persone che vedete qui sono lavoratori che credono nel valore di difendere i propri diritti. Non abbiate paura perché non stiamo facendo nulla per fare del male a nessuno. Stiamo parlando per tutti, perché sogniamo un lavoro che deve essere rispettato. Siamo persone che devono difendere la dignità. Voglio parlare per tutti, siamo persone che lavorano, che fanno un buon lavoro”.






















