I sindacati proclamano una giornata di sciopero per l’1 dicembre all’aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo. La decisione è stata presa dopo che nei giorni scorsi è fallita anche la seconda fase delle procedure di raffreddamento e del tentativo di conciliazione in Prefettura: la Gesap non ha fornito proposte sufficienti a determinare una chiusura positiva della controversia.

“Ancora una volta Gesap ha portato soltanto promesse, ripetendo un modus operandi che si trascina da anni su diversi temi fondamentali per il personale e per la qualità dei servizi”, affermano le segreterie di Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Ugl Trasporto Aereo, rappresentate rispettivamente da Fabio Lo Monaco, Cettina Arduino, Katia Di Cristina e Domenico De Cosimo.

Nel corso dell’incontro, l’azienda ha annunciato la predisposizione di un nuovo piano di fabbisogno del personale mai condiviso con le organizzazioni sindacali, che lo hanno giudicato “inadeguato nei numeri e inopportuno nei tempi – proseguono i sindacati -. Il piano non tiene conto delle numerose uscite avvenute negli ultimi anni, né del conseguente aumento esponenziale dei carichi di lavoro e delle responsabilità che gravano sul personale. Inoltre, risulta del tutto intempestivo in assenza di un nuovo organigramma aziendale, più volte richiesto e mai presentato, e del riconoscimento delle progressioni verticali, che incidono direttamente sulla corretta definizione del fabbisogno di personale”.

Flc Cgil, Fit Cisl,Uil Trasporti e Ugl Trasporto areo esprimono “profonda delusione” per l’immobilismo aziendale che, da oltre un anno, continua a gravare sui lavoratori senza intravedere una reale volontà di risolvere i punti oggetto della controversia.

Tra i motivi del conflitto, i sindacati inseriscono anche: la persistente delegittimazione del tavolo sindacale, la mancata attuazione del piano strategico di formazione e riqualificazione professionale, previsti dal contratto di espansione del 13 ottobre 2023, il mancato confronto su rispetto del Ccnl e del codice civile e corretto inquadramento del personale, la gestione unilaterale dell’organizzazione del lavoro, l’adozione di provvedimenti retrodatati con effetti economici e organizzativi a favore di alcuni dipendenti, in assenza di criteri trasparenti e condivisi.

“Le organizzazioni sindacali – proseguono Lo Monaco, Arduino, Di Cristina e De Cosimo – ritengono inaccettabile che, nonostante mesi di promesse e rinvii, si continui a procedere unilateralmente, ignorando le esigenze dei lavoratori e il necessario coinvolgimento del sindacato. La società ha persino adottato decisioni unilaterali su singoli dipendenti, alterando l’equilibrio interno e generando disparità economiche e professionali inaccettabili.

Mentre alcuni sono stati agevolati, altri lavoratori sono stati costretti a rivolgersi alla giustizia per ottenere il semplice riconoscimento dei propri diritti. Il cosiddetto “contratto di espansione” si è rivelato, di fatto, un fallimento. A distanza di anni dalla sua sottoscrizione, la società ha deliberato assunzioni di risorse con profili diversi senza alcuna pianificazione organica e senza alcuna verifica interna”.

E’ la terza azione di sciopero a partire dal 2024, con in mezzo anche uno sciopero già proclamato per l’11 luglio scorso e poi sospeso, “nell’ennesimo atto di fiducia dei lavoratori, nella speranza di una soluzione condivisa e definitiva”. “Fiducia – concludono i sindacati - oggi purtroppo ancora disattesa”.