La stagione estiva alle porte è carica di incertezza per le lavoratrici e i lavoratori di Aerdorica spa, l'aeroporto delle Marche. La scorsa settimana si è svolto un atteso incontro tra i sindacati regionali dei Trasporti, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, l'amministratrice unica di Aerdorica spa e la Regione Marche, al fine di anticipare la discussione su eventuali esuberi che si potrebbero determinare con la privatizzazione già in atto. 

“I sindacati – si legge in una nota di Filt, Fit e Uiltrasporti – hanno richiesto di attivare da subito un incontro con i rappresentanti del fondo Njord Adreanna per conoscere il piano industriale e le possibili ripercussioni sulle maestranze ivi occupate. Mentre alla Regione hanno chiesto di conoscere quali sono le possibili alternative a un piano di esuberi su Aerdorica spa, visto che la ricapitalizzazione di 29 milioni a risanamento del debito è stata effettuata con soldi pubblici”.

“Per questo – continuano i sindacati – la vendita al privato non può comportare una riduzione dei livelli occupazionali e determinare problemi ai lavoratori. I quali non hanno sicuramente responsabilità della situazione debitoria di Aerdorica spa, anzi sono stati quasi gli unici artefici, con il taglio dei loro salari, della realizzazione del piano concordatario (circa 450 milioni di taglio al costo del lavoro) e di fatto dell'uscita dal concordato”.

Le risposte, secondo i sindacati, sono insufficienti e gli stessi hanno chiesto un tavolo anche con i comuni soci di Aerdorica spa al fine di illustrare le finalità del protocollo di intesa e del tavolo permanente. “Se non ci saranno risposte alle nostre istanze – avvertono Filt, Fit e Uiltrasporti –, attiveremo da subito azioni di mobilitazione, a partire dallo sciopero nazionale di 4 ore del 25 marzo 2019 che riguarda tutto il settore del trasporto aereo”.

Inoltre, i sindacati auspicano che sia attivato immediatamente il confronto con il fondo Njord Adreanna, anche per conoscerne i progetti e discutere della stagione estiva alle porte, ritenendo oramai superata la gestione Massei, che in diverse occasioni ufficiali ha affermato che rimarrà amministratrice unica fino all'omologa del concordato. “Non si può più attendere oltre”, avvertono Filt, Fit e Uiltrasporti.