Saranno 600 i lavoratori e pensionati di Lecco che parteciperanno il 9 febbraio alla manifestazione nazionale di Roma. Cgil Lecco, Cisl Monza e Brianza Lecco, Uil del Lario si sono mobilitate per partecipare all’iniziativa a sostegno della piattaforma unitaria con la quale i tre sindacati chiedono al governo di aprire un confronto serio e di merito sulle scelte da prendere per il Paese. “Abbiamo chiesto più volte dei confronti con il governo – afferma il segretario generale della Cgil Lecco Diego Riva – e abbiamo spiegato loro quali sono i problemi di questa manovra. Abbiamo messo in campo anche idee per affrontare meglio la situazione, anche perché le diseguaglianze sono continuate ad aumentare. Alcuni diritti universali devono essere garantiti, come la sanità e la scuola”.

Le organizzazioni sindacali pretendono rispetto. “Perché abbiamo fatto un pezzo di storia di questo Paese e lo vogliamo per le persone che rappresentiamo", prosegue Riva: "Per fare un esempio, non siamo contrari a quota 100, ma alle persone va detta la verità, non solo alcuni slogan. Non siamo contrari nemmeno a una riforma sul fisco, ma vorremmo applicare la Costituzione; per cui chi guadagna di più è giusto che contribuisca maggiormente per il bene del Paese. L’introduzione della flat tax va invece a minare l’equità. Ricordo che i maggiori contribuenti in Italia (87 per cento) sono lavoratori dipendenti e pensionati”.

Dello stesso avviso è Rita Pavan, segretario generale Cisl Monza e Brianza Lecco. “Possiamo anche condividere alcuni aspetti della manovra, ma non tutto", afferma: "È un documento recessivo, taglia gli investimenti, che creano lavoro, diversamente dai sussidi. Senza un rilancio questo Paese è destinato a decrescere. Anche la recessione tecnica ci preoccupa molto. E quota100, ricordiamo, non ha cancellato la Fornero”. Il segretario generale lariano della Uil Salvatore Monteduro sottolinea come “nella manovra non si parli di creazione di posti di lavoro. Per questo lo slogan è #FuturoalLavoro. Anche nel nostro territorio abbiamo problemi infrastrutturali, serve un piano di investimenti”.