Due operai di Conversano, in provincia di Bari, sono morti questa mattina in un infortunio sul lavoro avvenuto in un cantiere edile di via La Gravinese, alla periferia di Monopoli. Sul posto sono intervenuti gli agenti del Commissariato di Polizia di Monopoli e della Polizia scientifica che stanno ancora operando. Gli uomini, di 61 e 57 anni, sarebbero rimasti travolti dal crollo di una parete e schiacciati sotto un carico di macerie mentre lavoravano al posizionamento di alcune condutture.

Secondo le prime testimonianze, infatti, nel cantiere si stavano effettuando operazioni di movimentazione di macerie con le ruspe. In queste ore i tecnici dello Spesal area sud dell'Asl Bari stanno eseguendo rilievi sul luogo e stanno acquisendo le testimonianze dei presenti.

Il commento della Cgil

"Si continua a morire di lavoro, si continua a morire nel settore delle costruzioni. Nella prima mattinata due operai edili conversanesi impegnati in un cantiere di via Lagravinese, alla periferia di Monopoli, hanno perso la vita sul posto di lavoro, pare durante lavori di scavo e movimentazione a terra.

Il tragico e intollerabile stillicidio di infortuni gravi e morti sul lavoro non si ferma: sono 100 le vittime nei soli primi due mesi del 2023, con una tragica media di 12 decessi alla settimana: non sono solo numeri, riguardano la vita delle persone, la loro dignità, i loro diritti. Agricoltura ed edilizia si confermano i settori più a rischio: nel 2022 raccolgono circa un terzo delle denunce complessive per morti sul lavoro e quasi la metà delle denunce per malattie professionali.

Serve investire massicciamente in sicurezza e legalità - dichiarano Ignazio Savino, segretario generale Fillea Bari e Puglia e Gigia Bucci, segretaria generale Cgil Bari -. Dalle ultime verifiche effettuate dall'Ispettorato, dall'Inps e dall'Inail 2 aziende su 3 risultano irregolari e il cantiere edile si conferma uno dei luoghi di lavoro più pericolosi. Ancor più preoccupante è l'età delle vittime: non è possibile registrare l'ennesima tragedia che riguarda operai over 60 che non dovrebbero più svolgere lavori usuranti e pericolosi mettendo così a rischio la propria vita nei cantieri edili.

Adesso basta: chiediamo l'introduzione nel codice penale dell’aggravante di omicidio sul lavoro per garantire la certezza di una pena e misure come il sequestro patrimoniale, volte a riconoscere ai famigliari delle vittime almeno un giusto indennizzo. Su questi punti insistiamo da tempo e oggi che la ripresa del settore vede aprire migliaia di nuovi cantieri, l’attenzione e l’impegno di tutti devono essere massimi e urge un piano straordinario di assunzioni su tutti i livelli negli organi ispettivi per garantire regolarità e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Tutto questo è inaccettabile: in questi momenti drammatici il nostro cordoglio e la nostra vicinanza va ai familiari degli operai, due vite spezzate mentre svolgevano la propria mansione lavorativa. I familiari e tutti gli operai edili possono contare sul sostegno e sul supporto della Cgil di Bari e della Fillea Cgil: nella battaglia per l'azzeramento delle morti sul lavoro e per la sicurezza non ci fermeremo e non lasceremo mai nessuno indietro".