Per la prima volta una telecamera è entrata nello stabilimento Amazon di Passo Corese, in provincia di Rieti, e ha filmato la prima assemblea dei lavoratori in forma confederale allargata (Cgil, Cisl e Uil), non senza difficoltà organizzative per il sindacato. Un appuntamento deciso alla fine di aprile per preparare la mobilitazione nazionale unitaria Per una nuova stagione del lavoro e dei diritti, con le manifestazioni del mese di maggio a Bologna, Milano e Napoli. 

Valeria Mizzau, segretaria regionale della Filt Cgil Roma e Lazio, presente all'assemblea, ci racconta che a Passo Corese i lavoratori con un contratto a tempo indeterminato sono circa 800, mentre non è dato sapere quanti siano quelli in somministrazione, evidenziando così la circostanza che vede l'azienda non fornire con precisione i numeri degli addetti anche in relazione alla tipologia contrattuale. Questo è uno dei temi che vede impegnato il sindacato, insieme con la riduzione dei turni giornalieri da 5 a 3 (per la quale è in corso una trattativa), l'avvio delle relazioni sindacali e l'assenza di un contratto di secondo livello. 

"All'assemblea c'è stata una buona partecipazione da parte dei lavoratori - dice Mizzau - perché lo stabilimento di Passo Corese è quello nel quale si riscontra una maggiore sindacalizzazione rispetto agli altri siti regionali, con 250 iscritti alla Filt Cgil che si attesta come primo sindacato. A Colleferro e ad Ardea invece dobbiamo ancora cercare di penetrare e non c'è rappresentanza sindacale".

Nel sito Amazon di Passo Corese "il monitoraggio è costante ed è sulle tematiche più delicate da trattare - dice la rappresentante della Filt Cgil -.  Si tratta dei ritmi di lavoro, dei turni, della sicurezza e dello stress, perché l'attività è quella di connessione tra i sistemi automatici di lavorazione. Il connettore umano deve seguire i tempi della macchina, vale a dire il nastro trasportatore o il carrello robotico che prende il materiale dalla scaffalatura". 

Aggiunge la sindacalista: "Tutto è estremamente automatizzato e l'uomo è il connettore tipo, con ritmi e ripetizioni di movimento che durano otto ore, con micropause che però non compensano lo stress fisico e mentale. In tutto ciò la turnistica non agevola, perché con la rotazione si verifica un disturbo costante dei tempi sonno-veglia". 

Questo ci ricorda le problematiche di chi, ad esempio nel settore metalmeccanico, lavora alla catena di montaggio, ma in questo caso c'è il sovrappiù "degli algoritmi che controllano, dell'intelligenza artificiale alla quale viene dato mandato di essere produttiva e poi da sola decide il sistema di produttività senza dare la possibilità di correzioni, mentre prima l'agire umano poteva ancora intervenire", commenta Mizzau.

Durante l'assemblea in vista delle mobilitazioni nazionale sono emersi temi specifici in stretta connessione con quelli del mondo del lavoro in generale: "Si è discusso di orari di lavoro - conclude la sindacalista -, tempi di vita, salario, precarietà e pensioni. Sono queste le questioni che i lavoratori ci chiedono di risolvere, questioni confederali. La mensa dello stabilimento era piena, c'erano, a rotazione, circa 200 lavoratori, molti di loro giovani alla prima occupazione, interessati e coinvolti, venuti spontaneamente ad ascoltare. È una generazione che ha bisogno di diritti e di sindacato". 

(Video tratto dalla pagina Facebook della Filt nazionale)