Nel 2022 in Puglia ci sono state 29.401 denunce di infortuni, a fronte delle 24.816 dell’anno precedente: il 18% in più. Per le malattie professionali 4.817 riconoscimenti rispetto ai 4.246 del 2021: il 13% in più. In diminuzione gli infortuni mortali: 74 nel 2022, rispetto ai 111 del 2021. 1730 infortuni di cui 9 mortali, nel settore costruzioni e 2.572 di cui 15 mortali in agricoltura.  Sono i dati che Francesca Abbrescia, Vicepresidente Fondazione Rita Maierotti, ha snocciolato nella sede dell’Inail di Bari, presentando il progetto realizzato dalla Fondazione in attuazione dell’avviso Inail 2022 con Cgil Puglia dal titolo “Cultura della sicurezza: salvaguardia della vita”. Il progetto prevede la realizzazione di una campagna di informazione e sensibilizzazione sul territorio con particolare attenzione alla parità di genere e ai lavoratori stranieri.

Gigante (Inail Puglia): "Il tema della prevenzione è culturale"

"Sul tema della sicurezza bisogna fare uno scatto di civiltà", ha detto Giuseppe Gigante, Direttore Inail Puglia. "Si tratta di capire cosa il mondo del lavoro ci chiede e di interpretarlo nel miglior modo possibile. Il tema della sicurezza in itinere, per esempio, ci sta molto a cuore perché ci fa capire una serie di fattori che bisogna tener conto quando si parla di sicurezza. I numeri purtroppo ci danno torto. Sono sicuramente condizionati dalla pandemia, ma lo sforzo non può fermarsi perché non si possono porre in contraddizione aziende e lavoratori. Il tema della formazione è essenziale perché non possiamo ispezionare tutte le imprese. Il tema della prevenzione è culturale". 

Gagliardi (Flai Puglia): "Nel 2022 in agricoltura infortuni saliti del 155%, morti saliti del 18%"

"Abbiamo 156.800 operai agricoli censiti negli elenchi annuali Inps e di questi il 46 per cento sono donne", ha spiegato Antonio Gagliardi, segretario generale Flai Cgil Puglia. "Significa che oltre 70mila lavoratrici sono impegnate nel settore. 34 mila lavoratori stranieri regolarmente assunti. Si tratta di un settore particolarmente colpito da infortuni e malattie professionali. Nel 2022 abbiamo avuto una impennata del 155 per cento di infortuni in un solo anno. Più 18 per cento di morti, in controtendenza rispetto al dato complessivo. Per contrastare questi episodi vanno messe in atto una forte sinergia nonché una forte condivisione con gli altri settori. La cultura della sicurezza è un diritto a prescindere".

Savino (Fillea Puglia): "Non c’è giorno che non si contino infortuni gravi e mortali nei cantieri"

"Purtroppo - ha ribadito Ignazio Savino, segretario generale Fillea Cgil Puglia - la ripresa del settore delle costruzioni, spinta dal superbonus e dalle opere in cantiere con le risorse del Pnrr si scontra con l’incidenza di infortuni che non accenna a ridursi: il settore delle costruzioni, purtroppo è al centro delle violazioni in materia di sicurezza (59 solo nel 2022). Nel primo trimestre del 2023 sono sensibilmente aumentate le morti sul lavoro (196), molte di queste per caduta dall’alto nel settore edile: non c’è giorno che non si contino infortuni gravi e mortali nei cantieri, tanti di questi over 65 che è inaccettabile vedere ancora sui ponteggi".

Fontana (Confindustria Bari e Bat): "Formazione e informazione lavoratori e datori fondamentali per costruire cultura sicurezza"

Per il Presidente di Confindustria Bari e Bat Sergio Fontana, l’aggiornamento del quadro normativo, l'impegno a costruire giorno dopo giorno, insieme a tutte le istituzioni coinvolte e le parti sociali, una cultura della sicurezza sul lavoro, sono la rotta da percorrere per rendere i luoghi di lavoro sempre più sicuri. La formazione e l’informazione per i lavoratori e per i datori di lavoro svolgono un ruolo fondamentale in questa direzione. Per Confindustria la sicurezza sul lavoro rappresenta un valore, oltre che un fattore di competitività e di crescita. Siamo convinti che non si possa assicurare dignità al lavoro se non in condizioni di sicurezza. 

Longo (Confartigianato Puglia): "Fondamentale la presenza degli Rlst per il settore"

Per Dario Longo, Confartigianato Puglia, "nel settore dell’artigianato è efficace la presenza degli Rlst per via della dimensione delle imprese che non permette una presenza capillare degli Rls, è un servizio che, oltre a essere pagato dalle imprese, è necessario per far crescere dappertutto la cultura della sicurezza". 

Rollo (Legacoop Puglia): "Capovolgere l'approccio e renderlo più preventivo che riparativo"

"Sarebbe opportuno - ribadisce Carmelo Rollo, Presidente Legacoop Puglia - parlare più di sicurezza e meno di incidenti sul lavoro e di infortuni, capovolgere l’approccio che deve essere preventivo e non riparativo. Per questo occorre una operazione culturale. È un processo che deve entrare nelle famiglie, nel sistema delle comunità, per valorizzare il protagonismo delle persone all’interno dei luoghi di lavoro, delle imprese. La formazione va fatta indubbiamente ma in rapporto sempre alla comunità che, come aggregato, devono sviluppare consapevolezza su temi delicati come la sicurezza sui luoghi di lavoro.

Gesmundo (Cgil Puglia): "Eliminare i subappalti incontrollati, basta precarietà, favorire pensionamento per chi è avanti con l'età, investire in formazione"

"Precariato e lavoro nero e grigio sono i primi nemici della sicurezza sul lavoro in un contesto di forte disoccupazione e richiesta di occupazione, soprattutto da parte di giovani e donne - ha ricordato il segretario generale Cgil Puglia, Pino Gesmundo -. Oggi vogliamo interloquire con quella parte sana delle imprese che rispetta le regole, così che ognuno si assuma la responsabilità di fare qualcosa, istituzioni e parti sociali. Se un’organizzazione criminale causasse 80 feriti al giorno e oltre 70 morti all’anno sarebbe emergenza nazionale. Deve essere così anche per la sicurezza e gli infortuni sul lavoro, in tutti i settori. E il tema della salute e sicurezza sul lavoro è centrale nella mobilitazione che stiamo portando avanti con Cisl e Uil a livello nazionale, con manifestazioni a Bologna, Milano e il 20 maggio prossimo a Napoli. Chiediamo di eliminare i subappalti a cascata e incontrollati, chiediamo di smetterla con la giungla dei contratti precari, di favorire il pensionamento per chi è in età avanzata e svolge lavori gravosi e usuranti, che sono quelli più a rischio. Chiediamo di investire sulla formazione, a partire dalle scuole: altro che alternanza scuola lavoro. Chiediamo sanzioni più gravi per le imprese non in regola e la restituzione o il non accesso a contributi pubblici per quelle denunciate".

Re David (Cgil nazionale): "Vincolare la destinazione di risorse pubbliche alle imprese anche agli investimenti su salute e sicurezza"

"La discussione sulla sicurezza investe più aspetti - ha concluso la segretaria della Cgil nazionale, Francesca Re David - dall’organizzazione del lavoro, alle tecnologie, alla formazione. Sui luoghi di lavoro si continua a morire come 50 anni fa, dai luoghi di lavoro tradizionali come l’ex Ilva a quelli più innovativi come i magazzini e le catene di montaggio di Amazon. Per questo occorre che le tante risorse pubbliche che dallo Stato stanno andando alle imprese siano vincolate anche agli investimenti su salute e sicurezza oltre che sull’occupazione di qualità, mentre oggi vediamo che si va nella direzione opposta, liberalizzando appalti e subappalti. E dal Governo l’ascolto delle parti sociali sul tema è minimo se non nullo. Si torni quindi a investire sulla formazione, su controlli e ispettori di cui oggi c’è gravissima carenza e sui responsabili territoriali e aziendali tra i lavoratori mettendoli in condizione di poter operare al meglio, consapevoli che il tema è innanzitutto culturale e va sollevato sin dall’educazione scolastica".