Gli operai di Ansaldo Energia sono scesi nuovamente in piazza oggi a Genova per difendere i posti di lavoro, in assenza di "adeguate risposte" - come spiegato da sindacati e Rsu - da parte di Cassa Depositi e Prestiti. Il serpentone di manifestanti si è diretto verso il ponente cittadino, dopo aver effettuato un lungo picchetto davanti allo stabilimento di via Lorenzi. Il lungo corteo si è poi diretto all'aeroporto. Dopo aver raggiunto il ponte di Cornigliano, i manifestanti sono giunti al Cristoforo Colombo per bloccare la viabilità in entrata e uscita. Sale di tono la protesta, dopo che ieri erano stati bloccati il casello autostradale di Genova Ovest e la Sopraelevata. Nel mirino dei cori dei lavoratori finisce anche il governatore Giovanni Toti, che, a detta dei lavoratori, si è definito offeso perché i manifestanti sono partiti con il nuovo corteo senza attendere l'esito dell'incontro in Regione con i segretari confederali e di categoria. In solidarietà con i lavoratori di Ansaldo Energia, sciopero dalle 10.30 anche a Fincantieri.

Per domani è stato proclamato uno sciopero di 8 ore con corteo al quale parteciperanno tutte le fabbriche di Genova del settore metalmeccanico.

(Stefano Bonazzi, segretario generale Fiom Cgil Genova)

“La lotta dei lavoratori di Ansaldo Energia sta continuando in queste ore a Genova per la mancanza di risposte. Le parole del Presidente della Regione Liguria (che aveva criticato la protesta dei lavoratori, ndr) provano a gettare fango sulla lotta pulita dei metalmeccanici che vogliono difendere il lavoro e l’industria". Così Michele De Palma, segretario generale Fiom Cgil. "È urgente un intervento delle Istituzioni, a partire dal Governo, affinché Cassa Depositi e Prestiti garantisca un percorso per la ricapitalizzazione necessaria a salvaguardare la strategicità dello stabilimento garantendo la piena occupazione e la continuità della produzione. I metalmeccanici stanno difendendo un’eccellenza non solo per la città di Genova ma per l’intero Paese. Il Governo intervenga subito”.