“La situazione è drammatica, quando abbiamo manifestato contro la guerra lo abbiamo fatto per tutelare la vita delle persone e la nostra economia e chi lavora nell’industria. In Europa e in Italia chiediamo un intervento immediato del governo sui costi dell’energia e dell’inflazione. Lo chiediamo al governo perché i lavoratori non possono aspettare le promesse della campagna elettorale. In Europa, la Francia ha nazionalizzato Edf e la Germania ha accelerato su energie alternative".  Lo dichiara in una nota Michele De Palma, segretario generale della Fiom Cgil.

Le misure fino ad oggi messe in campo, spiega il sindacalista, "non solo non hanno fermato la corsa della perdita del potere d’acquisto dei salari, ma nel giro di pochi giorni avremo fermate produttive lunghe e cassa integrazione per i lavoratori per i costi dell’energia. I precari sono già a rischio occupazione perché sono i primi a subire gli effetti della crisi. È necessario impedire i licenziamenti".

Per operai e impiegati dell’industria energivora, a partire dalla siderurgia, si annuncia una situazione drammatica non solo per l’ex Ilva ma per tutti gli impianti, visti i costi energetici e la frenata in corso in alcuni settori industriali in Europa a partire dall’andamento del mercato dell’automotive. "Un effetto domino - prosegue De Palma - colpirà innanzitutto i lavoratori dell’indotto, appalti e subappalti e le piccole e medie imprese che rischiano di non avere la sufficiente capitalizzazione".

"Il numero delle aziende in crisi sta crescendo, si affiancano ai tavoli Whirlpool, ex Ilva, nuovi rischi: Ansaldo Energia, Wartsila, automotive, telecomunicazioni, appalti. I ministri competenti sono assenti dal confronto, a partire da quello allo Sviluppo economico. Quindi ci rivolgiamo direttamente a Palazzo Chigi per il confronto e per individuare le azioni necessarie per tutelare e rilanciare l’industria e garantire l’occupazione e i salari dall’inflazione, altrimenti - conclude - dovremo mettere in campo le iniziative necessarie a tutelare i lavoratori e l’interesse generale del Paese".