Gli infortuni sul lavoro in Sicilia hanno registrato nel 2022, da gennaio a maggio, un incremento del 65% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso: sono infatti stati 15.604 contro i 9.449 del 2021. I morti sono stati 20, con l'esclusione dei decessi per Covid, contro i 22 dell'anno precedente. A dirlo sono Cgil e Uil regionali. La più alta incidenza d'infortuni si riscontra nell'edilizia, nel turismo e nei servizi: 11.361 casi contro i 6.320 del 2021. Le città che hanno registrato più denunce sono Palermo (2.319) e Catania (2.257).

"Una situazione insostenibile, di fronte alla quale il fatto che l'isola abbia solo 63 ispettori del lavoro fa rabbia", commentano i segretari generali regionali Cgil (Alfio Mannino) e Uil (Luisella Lionti) con i componenti di segreteria Francesco Lucchesi (Cgil) e Giuseppe Raimondi (Uil): "Se ci riferiamo ai parametri adottati su scala nazionale, quello di uno per 100 mila abitanti, in Sicilia dovrebbero esserci 500 ispettori del lavoro".

I sindacati sollecitano anche il pieno funzionamento del tavolo sulla sicurezza sul lavoro: "Non servono riunioni episodiche per rimarcare lo sdegno, ma un reale monitoraggio e azioni conseguenti". Cgil e Uil, infine, suggeriscono un'intesa col ministero del Lavoro per la dislocazione in Sicilia dei vincitori e degli idonei del concorso nazionale, che vede l'isola esclusa perché non ha recepito la legge istitutiva dell'Ispettorato nazionale del lavoro.