Non sono servite ore e ore di ricovero in gravi condizioni nella terapia intensiva dell'ospedale dell'Angelo di Mestre. Alessandro Zabeo, 34 anni, lavoratore portuale interinale, non ce l'ha fatta. Il suo cuore ha cessato di battere ieri (23 maggio) in tarda serata. Era arrivato in codice rosso dopo essere stato vittima di un infortunio sul lavoro, avvenuto all'interno di una nave porta container ormeggiata da domenica al terminal Vecon di Porto Marghera. Stava seguendo le attività che preparano l'avvio dello scarico dei container e faceva parte delle squadre drizzaggio, quelle di chi assicura le pile di container alla nave con le funi di acciaio. Prima di iniziare le operazioni i container devono essere liberati l'uno dall'altro, sganciando il "twist", un cono che collega il container sotto con quello sopra. E si deve fare manualmente. Zabeo è caduto da un'altezza di 2 o 3 metri, all'interno dell'imbarcazione, la Ital Bonus, del gruppo Evergreen, che fa la spola tra Venezia e altri porti del Mediterraneo.

"Sentire di lavoratori che rischiano la vita e che si fanno male al lavoro è devastante. Troppe volte la sicurezza sul lavoro viene calpestata rispetto alla fretta e ai carichi di lavoro". Inizia così il comunicato unitario delle segreterie regionali e veneziane di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, che hanno indetto un presidio di protesta a partire da questa mattina (24 maggio) alle 6:30.

"Profonda tristezza e amarezza per un giovane lavoratore che lavorando si fa male, senza se e senza ma. Non deve succedere, eppure accade, e si pensa ai perché e alle responsabilità sempre in un secondo momento. Basta infortuni sul lavoro, basta rischiare la vita per il lavoro, basta.  Ognuno faccia la propria parte per il lavorare in sicurezza, il portuale è un mestiere pericoloso per tutti i lavoratori, ovvero per i più giovani e per i più anziani".