Quale sarà l’impatto reale del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sulle politiche industriali? E che cosa vuol dire oggi politica industriale in relazione alla grande sfida delle trasformazioni della produzione in vista di uno sviluppo ecosostenibile? Quanto saranno centrali i territori, unici luoghi da cui poter rispondere a una crisi definita “entropica”? E soprattutto qual è il ruolo che il sindacato sta già svolgendo al livello dei singoli territori del Paese e delle varie forme di contrattazione? Saranno questi i temi centrali del workshop organizzato per questa mattina dalla Fondazione Di Vittorio e dalla Cgil nazionale che si potrà seguire in diretta sul sito di Collettiva.it.

La necessità primaria di questo particolare periodo di transizione riguarda il dover indirizzare l’economia verso direzioni che, per essere strategiche, devono integrare tra loro diverse dimensioni: quella economica (favorendone l’efficienza), quella sociale (dando risposte ai bisogni sociali incoraggiando eguaglianza, equità e inclusione), quella ambientale (sostenibilità) all’interno di politiche di contesto (istruzione, conoscenze, infrastrutture, materie prime).

Su tutti questi campi il sindacato gioca un ruolo fondamentale in quanto è aderente ai bisogni e alle domande sociali che le macroistituzioni lasciano inevase. Sia a livello nazionale (rapporti con il governo e i partiti), sia a livello locale (contrattazione decentrata e progettazione istituzionale dello sviluppo economico) le strutture sindacali costituiscono – da sempre – spazi di espressione dei diritti di cittadinanza nonché di infrastrutturazione socio-culturale. “Dagli studi della Fondazione Di Vittorio sul tema – come ci illustra Elena Battaglini, ricercatrice senior e curatrice dell’evento – il ruolo del sindacato è diventato sempre più rilevante proprio perché è radicato territorialmente. In epoca di crisi complesse, le nostre Camere del Lavoro, in tutto il territorio nazionale costituiscono, sempre di più, degli interfaccia cognitivi tra ecosistemi della conoscenza e comunità di pratiche ai fini della rappresentanza dei bisogni sociali lasciati inevasi dalla sfera pubblica. Proprio laddove lo Stato arretra e i dispositivi di welfare rendono rischi e tutele sempre più individualizzate, l’azione negoziale sindacale, in rete con organizzazioni o soggetti innovativi, sta via via occupando ambiti di rappresentatività pubblica tradizionale, reinterpretando il nesso indissolubile tra diritti sociali, diritti del lavoro e cittadinanza all’interno di una visione di sviluppo territoriale, di cui le politiche industriali costituiscono un perno cruciale.”

Con il workshop di oggi, a cui parteciperanno studiosi e sindacalisti, si tenterà quindi di fornire una fotografia aggiornata della contrattazione delle politiche industriali rovesciando l'impostazione tradizionale che partiva dalla centralità della programmazione nazionale. In questo caso si tratta di raccontare e analizzare le esperienze concrete che si sono realizzate o si stanno realizzando nei vari territori. In particolare si parlerà di Milano e della sua provincia con il segretario generale della Camera del Lavoro di Milano, Massimo Bonini e della Campania, con il segretario generale della Camera del lavoro di Napoli e Campania, Nicola Ricci. Le conclusione del dibattito saranno affidare al segretario confederale della Cgil, Emilio Miceli. 

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