Incidente mortale, questa mattina (22 marzo), al porto di Taranto. Vittima Massimo De Vita, ex dipendente della società Taranto Container Terminal, di circa 40 anni. Il lavoratore, addetto alla movimentazione delle pale eoliche, è rimasto schiacciato nella parte pubblica del quarto sporgente, lato ponente.

Un telaio di ferro si è improvvisamente sganciato mentre veniva fatto scendere in banchina da una nave che ha trasportato pale eoliche. Secondo quanto si è appreso, rispetto a una prima ricostruzione, il telaio, che ha un peso rilevante, non conteneva le pale che erano state sbarcate poco prima. L'incidente è avvenuto al quarto sporgente, nella parte pubblica, già teatro di altri gravi incidenti negli anni passati. Ad aprile 2021 Natalino Albano, giovane operaio della Peyrani Sud, impresa di movimentazione e trasporti, precipito' da una nave sulla banchina del quarto sporgente al porto e morì sul colpo. Albano stava seguendo l'andamento del carico a bordo di pale eoliche.

"Si chiama Massimo De Vita, 45 anni, padre di due figli ed ex operaio TCT, ora impegnato con art. 17 all’interno della compagnia portuale Nuova Neptunia, la vittima di un grave incidente sul lavoro accaduto questa mattina intorno alle 8.00 al IV sporgente del Porto di Taranto", scrivono in un comunicato congiunto la Cgil e la Filt Cgil di Taranto.

"Massimo De Vita non c’è più – dichiara Paolo Peluso, segretario generale della Cgil di Taranto – ma c’è una storia, la sua, e quella di Natalino Albano, morto quasi un anno fa a 300 metri dalla tragedia di oggi, e che non vogliamo più declinare al passato. Archiviarla tra le cose accadute e dimenticate.

In questo momento le autorità incaricate delle indagini sull’incidente, stanno verificando le dinamiche, ma a quanto pare Massimo De Vita, operaio esperto anche per la sua decennale esperienza all’interno dell’ex Taranto Container Terminal, aveva appena iniziato il suo turno di lavoro.

Oggi avrebbe dovuto caricare su una nave i castelletti in acciaio che sorreggono nel trasporto le pale eoliche. Non si comprende ancora come uno di questi manufatti in acciaio sia caduto proprio sul corpo di De Vita che purtroppo non avrebbe avuto scampo. Estremo riserbo nella Filt Cgil che con i suoi rappresentanti sindacali è ora al IV sporgente.

È un nostro iscritto – riesce a dire solo Michele De Ponzio che per la Filt Cgil segue proprio i lavoratori del porto -. Suoneremo nuovamente quelle tragiche sirene – commenta il segretario della Filt Cgil, Francesco Zotti – e speriamo che questa volta riescano a ridestare le coscienze di tutti. Alla famiglia e agli amici di Massimo, tutto il cordoglio della Cgil e della Filt".

“A distanza di poco meno di un anno è il secondo lavoratore che nel porto di Taranto perde la vita durante le operazioni di carico e scarico di pale eoliche".  Ad affermarlo unitariamente la Filt Cgil, la Fit Cisl e Uiltrasporti in merito all’incidente avvenuto questa mattina nel porto di Taranto, in cui ha perso la vita l’operaio.

"Bisogna scongiurare che eventi tragici come questi accadano ancora, eliminando ogni fattore che possa causare incidenti, specialmente in un ambito così ad alto rischio, come quello del porto. Era il 29 Aprile 2021- ricordano le tre organizzazioni sindacali – quando Natalino Albano perse la vita nel tentativo di sfuggire a una pala eolica che precipitò dopo essersi sganciata dall’imbracatura della gru che la stava sollevando. L’incidente di questa mattina riaccende tristemente i riflettori sugli elevati rischi del lavoro portuale.

Occorre rimettere al centro la parola sicurezza nell’agenda delle istituzioni ministeriali e del Governo, a partire dalla emanazione dei necessari provvedimenti di aggiornamento del decreto legislativo 272/99, ripetutamente sollecitati dalle organizzazioni sindacali, e in particolare i regolamenti attuativi sulla Sicurezza nei luoghi di lavoro settore trasporti e microimprese. Ci stringiamo nel dolore alla famiglia del lavoratore e per la giornata di domani 23 marzo, in segno di lutto, abbiamo indetto lo sciopero nazionale di un'ora a ogni fine turno o prestazione di lavoro di tutti i lavoratori dei porti con il suono delle sirene alle 12".