Sale il livello dello scontro tra i lavoratori del trasporto pubblico locale e le associazioni datoriali. Dopo lo sciopero nazionale di 4 ore del 14 gennaio scorso, ci si prepara a un nuovo stop – venerdì prossimo, 25 febbraio – a partire dalla mezzanotte e per l'intero arco delle 24 ore. La protesta è stata proclamata unitariamente da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Autoferrotranvieri per ottenere il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro Autoferrotranvieri Internavigatori (mobilità Tpl) e per il miglioramento delle condizioni lavorative, sia normative che salariali.

Secondo quanto denunciato dai sindacati, nonostante le azioni di protesta già messe in campo nei mesi scorsi, le associazioni datoriali Asstra, Agens e Anav non hanno ancora convocato i rappresentanti dei lavoratori: "segno evidente – scrivono in una nota – della volontà di rinviare quanto più possibile la soluzione della controversia" per un contratto nazionale scaduto ormai da più di quattro anni. Per giungere a un rapido rinnovo, i rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto un intervento risolutivo anche ai gruppi parlamentari, alle commissioni Trasporti di Senato e Camera e al presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

L'ultima offerta delle parti datoriali consiste in un rinnovo a costo zero: senza alcun tipo di aumento salariale per le maestranze. Per i lavoratori una soluzione inaccettabile anche "in considerazione delle ingenti risorse pubbliche già stanziate per il settore". “Il tema delle risorse per la contrazione della domanda di mobilità dovuta alle misure di contenimento per l'emergenza pandemica - si legge nel comunicato – e, ancora prima, i tagli operati al settore nel corso degli anni, non possono essere un pretesto per rinviare all’infinito il rinnovo del contratto”. 

Per i sindacati è necessario un intervento delle istituzioni per vincolare una parte di questi fondi al miglioramento delle condizioni dei lavoratori di una categoria che, responsabilmente e in qualsiasi condizione, svolge un servizio pubblico essenziale, garantendo il diritto alla mobilità e un'attività centrale nei programmi di ripresa economica, transizione ecologica e miglioramento della qualità della vita nei centri urbani. Con il ministero dei Trasporti è stato avviato anche un tavolo sulle aggressioni di cui sono spesso vittime i lavoratori e le lavoratrici, un'emergenza sociale che necessita di risposte immediate per garantire l'incolumità delle maestranze.