Si è tenuto oggi l'incontro, in presenza e in videoconferenza, con il Mise sulla vertenza Gkn di Campi Bisenzio assieme a Luca Annibaletti, coordinatore della struttura per le crisi, Stefano D'Addona, capo della segreteria tecnica del viceministro, Romolo De Camillis per il ministero del Lavoro e Invitalia. L'advisor incaricato dall'azienda ha delineato gli avanzamenti delle negoziazioni con i due soggetti industriali interessati al percorso della reindustrializzazione. Gkn dovrebbe formalizzare il passaggio della proprietà della società all'advisor entro fine anno. In questo periodo di tempo, l'azienda si impegna a non riaprire la procedura di licenziamento collettivo. Si sta ragionando sulla costituzione di una o due diligence già a partire dalla prossima settimana, previa la condivisione del percorso con le organizzazioni sindacali.

Per Fiom e Cgil, occorre "arrivare a un accordo per il rilancio industriale dello stabilimento di Campi Bisenzio, che abbia tempi precisi e con l'assunzione di responsabilità da parte di tutti i soggetti coinvolti. Su questo punto, l'advisor si è detto disponibile a prendere in carico il progetto industriale nel caso in cui le negoziazioni non dovessero concludersi positivamente. Invitalia ha affermato che svolgerà attività di verifica sul progetto e nella fase di rendustrializzazione si potranno mettere in atto strumenti come i contratti di sviluppo e il fondo di salvaguardia. Il ministero del Lavoro interverrà con gli ammortizzatori sociali necessari per affrontare la fase di transizione".

"Servono, però, maggiori elementi di garanzia sulla continuità occupazionale dei 390 lavoratori dello stabilimento di Campi Bisenzio, a cui si aggiungono quelli degli appalti. Dobbiamo capire cosa accade dal 23 dicembre in poi. Dobbiamo essere coinvolti nelle scelte, non siamo disponibili a fare gli spettatori. C'è un tempo di mezzo in cui non vi è alcun tipo di garanzia per le lavoratrici e i lavoratori. Prima di arrivare alla soluzione di carattere industriale, la questione fondamentale da chiarire è la continuità occupazionale nella fase di traghettamento. Per tali ragioni, chiediamo al Governo di assumere un ruolo di garanzia e controllo. Al netto del vincolo di riservatezza posto dall'advisor, vogliamo capire che ruolo politico intende esercitare l'esecutivo assieme alle istituzioni, non solo in un'eventuale reindustrializzazione, ma anche nella precedente fase di passaggio", dichiarano in una nota congiunta Michele De Palma, segretario nazionale Fiom e responsabile automotive, Daniele Calosi, segretario generale Fiom Firenze, Prato e Pistoia e Silvia Spera, Area politiche industriali per la Cgil nazionale.