I metalmeccanici genovesi sono tornati in piazza contro la manovra. La Fiom Cgil ha proclamato 4 ore di sciopero per oggi (2 dicembre). Il corteo è partito alle 8.30 da piazza Massena a Cornigliano per percorrere tutta via Cantore in direzione centro ed è poi tornato verso Ponente.

 La Fiom Cgil provinciale ha proclamato la protesta "per dire basta all’atteggiamento del Governo che, mostrando il pugno di ferro in guanto di velluto, dà risposte totalmente insufficienti alle richieste dei lavoratori, a partire dalle misure sulle pensioni che costringono i lavoratori ad uscite sempre più lontane nel tempo, non prevedono un allargamento adeguato dei lavori usuranti e non garantiscono prospettive alle nuove generazioni".

 

"Dalla manovra del Governo manca un reale contrasto all’incremento del costo della vita, dovuto a un’inflazione in crescita che traguarda ormai il 3% e che erode il potere d’acquisto dei lavoratori salariati. A questo, si aggiungono incertezze sul presunto taglio delle tasse attuato sulle buste paga dei lavoratori dipendenti e sugli ammortizzatori sociali che al momento attuale garantiranno solo circa il 60% dello stipendio a quei lavoratori che verranno investiti dall’ipotizzata ristrutturazione green. Nella manovra, infine, mancano serie misure a contrasto della crescita del precariato che di fatto costringe le giovani generazioni a una condizione di perenne incertezza", denunciano i metalmeccanici genovesi della Cgil.

"Quello che abbiamo di fronte. È un governo forte - spiega il segretario della Fiom genovese Stefano Bonazzi -, forse il più forte degli ultimi trent'anni, che non risponde a nessuna forza politica e per ottenere risposte bisogna porre le questioni con decisione: non bastano le manifestazioni, serve lo sciopero generale".