Ci sono voluti dieci anni e una lunga trattativa conclusa nella tarda serata di ieri (22 novembre) ma alla file l'accordo per rinnovare il contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti dalle organizzazioni degli Allevatori, Consorzi ed Enti Zootecnici è stato raggiunto. A darne notizia sono state le sigle firmatarie: Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil e Confederdia, che hanno espresso soddisfazione per essere riuscite a sottoscrivere un’intesa che diventa il nuovo punto di riferimento in “un settore che sta vivendo profonde trasformazioni legate alle normative italiane ed europee, all’innovazione tecnologica, ai consumi alimentari”.

“I dipendenti delle associazioni di allevatori – hanno dichiarato i sindacati – non si sono mai fermati, nonostante la lunga vacanza contrattuale e l’impatto della pandemia sulle filiere agroalimentari, dunque questo rinnovo è anche un importante riconoscimento per l’essenzialità del loro ruolo in un settore strategico per il Made in Italy e per le sfide del Green Deal europeo”.

“Il nuovo contratto”, hanno spiegato Fai, Flai, Uila e Confederdia, “si contraddistingue per alcuni punti specifici, a cominciare dalla durata, che vista la vacanza contrattuale, abbiamo voluto limitare al biennio 2021-2022 per riallineare il ccnl alla regolare cadenza contrattuale e assicurare continuità per il negoziato del prossimo biennio. Rispetto alla classificazione, assieme all’aggiornamento di mansionari e profili abbiamo previsto il principio dell’avanzamento professionale, tramite scorrimento automatico, per determinate categorie, al fine di garantire ai lavoratori una chiara prospettiva di carriera ed il riconoscimento della professionalità acquisita”.

Altro punto qualificante, riguarda il consolidamento e l’ampliamento degli spazi riservati alla contrattazione integrativa al fine di garantire le peculiarità delle diverse realtà territoriali. L’aumento salariale sarà del 2% nel biennio più il mantenimento dell’indennità di vacanza contrattuale già presente in busta paga e che vale circa lo 0.7%.

“Nelle condizioni date – hanno infine commentato Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil e Confederdia – crediamo sia davvero un buon risultato l’essere riusciti a rilanciare le relazioni sindacali e a concludere un accordo che aggiorna salario e normativa in una prospettiva che ci consente di guardare con meno incertezze al futuro del lavoro nella zootecnica italiana”.