Scuola: al via lo stato di agitazione. Parte così la mobilitazione di tutto il personale (docenti, Ata, educatori) proclamato da Flc Cgil, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams) "sui molti punti che rimangono irrisolti e che gravano pesantemente sulla funzionalità della scuola e sul lavoro del personale scolastico".

Al centro c'è il rinnovo del contratto: la legge di Bilancio in discussione in Parlamento, si legge in una nota della Flc Cgil "non prevede risorse sufficienti a dare soddisfazione alle attese del personale e anzi, per quanto riguarda i docenti, le note tecniche spiegano che il poco che si concede deve andare a chi dimostra 'dedizione nel lavoro', mentre, per quanto riguarda il personale Ata, se ne ignora l’esistenza dal momento che il suo lavoro viene detto ininfluente a supportare la gestione dirigenziale e non sono previste nemmeno le risorse per prorogare i contratti del personale Ata che sta lavorando sui posti del cosiddetto organico Covid. La Flc denuncia anche la "pratica di invadere il campo delle relazioni sindacali, come continua  a fare la medesima legge di Bilancio".

Altri temi che motivano la mobilitazione sono: il superamento del precariato e la stabilizzazione del personale, la definizione di procedure strutturali per le abilitazioni, lo sblocco della mobilità, la valorizzazione del personale Ata (incremento delle risorse, concorso riservato agli assistenti amministrativi facenti funzione di Dsga, il riconoscimento dell’alta professionalità del direttore dei Servizi generali e amministrativi), la sburocratizzazione dei processi lavorativi, la salvaguardia del sistema di istruzione da ogni intervento di autonomia differenziata.

"Per tutte queste ragioni, è stato proclamato lo stato di agitazione ed avviate le procedure di raffreddamento e conciliazione al termine delle quali, se ancora non ci saranno risposte, si procederà ad indire lo sciopero della categoria", conclude la nota.