“Abbiamo chiesto fin da subito all'azienda di non riaprire la procedura di licenziamento e di ritirare la messa in liquidazione per consentire una ripresa del confronto libero tra le parti”. Questa la richiesta della Fiom Cgil formulata nel tardo pomeriggio di giovedì 7 nel corso dell’incontro presso il ministero dello Sviluppo economico, convocato dopo la sentenza sull'articolo 28 dello Statuto dei lavoratori, sulla base del ricorso presentato proprio dalla Fiom, che ha riconosciuto il comportamento antisindacale dell’azienda, disponendo quindi la revoca dei licenziamenti alla Gkn di Campi Bisenzio (Firenze).

“Dopo una lunga discussione abbiamo ottenuto che il ministero si è fatto garante per l’azienda della non riapertura della procedura di licenziamento e dell’avvio di un confronto”, spiegano Michele De Palma (segretario nazionale Fiom Cgil e responsabile automotive), Daniele Calosi (segretario generale Fiom Cgil Firenze e Prato) e Silvia Spera (Area Politiche industriali per la Cgil nazionale), annunciando che il sindacato verificherà “nelle prossime settimane se alle parole spese dall’azienda seguiranno i fatti”.

Nel merito la Fiom Cgil ha chiesto al ministero che alla nomina di un advisor dell’azienda sia affiancata Invitalia da parte del Mise per garantire la continuità industriale e occupazionale dello stabilimento anche attraverso la partecipazione statale. “L’obiettivo della trattativa – proseguono i tre esponenti sindacali –resta la continuità produttiva e occupazionale dello stabilimento, e occorre disporre di tutto il tempo utile alla gestione della vertenza. Rimane, da parte nostra, la richiesta di ritiro della messa in liquidazione dell’azienda perché riteniamo un’anomalia il confronto con un liquidatore al posto di un amministratore delegato”.

De Palma, Calosi e Spera rimarcano “la straordinaria mobilitazione dei lavoratori e l’azione sindacale della Fiom dopo il ricorso vinto in Tribunale, che hanno fatto sì che si ottenesse un risultato”. E sollecitano il governo ad agire con urgenza: “È necessario un provvedimento straordinario per fermare i licenziamenti e le riallocazioni produttive di Gkn, Timken e Ginetti Ruote, per la continuità occupazionale nella transizione industriale”.

All’esecutivo, inoltre, chiedono “l’apertura di un confronto sul decreto anti delocalizzazioni perché rischiamo di non aver più tempo”. De Palma, Calosi e Spera, in conclusione, sottolineano che “i ministeri dello Sviluppo economico e del Lavoro hanno svolto un ruolo di mediazione con la partecipazione delle istituzioni regionali e locali: il tavolo si è concluso con la richiesta di verbalizzare le posizioni e con l'impegno dei ministeri competenti a incontri tecnici finalizzati alla salvaguardia dell’attività e di tutti i posti di lavoro”.