Forte preoccupazione tra i lavoratori è emersa oggi, 23 settembre, in occasione delle assemblee indette da Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil presso il sito Riello di Lecco per la dismissione del sito di Pescara. Oltre 70 lavoratori licenziati nell’anno in cui sono stati emanati incentivi per gli ecobonus sulle caldaie. Inspiegabile le ragioni della dismissione in una delle più importanti unità produttive di Riello. Un sito impegnato a pieno regime per rispondere alle innumerevoli richieste di mercato in un periodo per Riello pieno di opportunità.

"L’unica spiegazione plausibile non può che essere legata alla perversa politica delle Multinazionali presenti in Italia, le quali aprono e chiudono senza alcuna regola in virtù del proprio profitto e a discapito del sistema socio economico del territorio. Il piano Industriale mostra chiaramente come la produzione non verrà dismessa, ma semplicemente delocalizzata: gli scambiatori e la carpenteria rispettivamente a Legnago (Verona) e Volpago (Treviso), mentre il cablaggio della caldaia verrà trasferita in Polonia. A nulla è servito che lo stabilimento abruzzese sia stato capace di produrre, modificare e sviluppare prodotti innovativi". Così le sigle di categoria provinciali in un comunicato unitario.

"Anche gli incontri tenutisi presso il Mise e la Regione Abruzzo sono valsi a poco in quanto il gruppo è determinato nel portare avanti le proprie decisioni. Inevitabile il dramma sociale che si può generare a seguito di una scelta scellerata in un territorio come quello abruzzese. Preoccupazione anche sul sito lecchese anche perché questa decisione risponde solo a scelte finanziarie e non fa intravedere alcuna strategia industriale di rilancio e competitività", aggiungono i sindacati.  

"Per queste ragioni, abbiamo proclamato nella giornata di domani, venerdì 24 settembre, un’ora di sciopero. Nei prossimi giorni, si andrà al rinnovo della nuova Rsu aziendale e in rappresentanza dei lavoratori e delle lavoratrici si richiederà un incontro alla direzione aziendale per manifestare tutta la nostra preoccupazione e per chiedere certezze sulla stabilizzazione di tutti i siti produttivi a supporto dell’attuale vertenza sindacale nazionale", concludono le tute blu di Lecco.