Si è svolto oggi (venerdì 10 settembre) DigitalMEC, evento nazionale tenutosi presso la sede del Cneldi Roma e promosso da Federmeccanica, Assistal, Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, con il patrocinio del ministero per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, per presentare le linee guida del progetto di alfabetizzazione digitale, come previsto dal ccnl siglato il 5 febbraio scorso, rivolto ai lavoratori dell’industria metalmeccanica e dell’installazione di impianti.

Il progetto intende offrire alle aziende un supporto operativo nella definizione e realizzazione di un programma formativo in materia. L’obiettivo è quello di consentire a lavoratrici e lavoratori di operare in autonomia con i più diffusi strumenti informatici presenti dentro e fuori il luogo di lavoro, utilizzare gli strumenti di comunicazione digitale presenti in azienda, “navigare” con facilità nelle piattaforme attuative degli istituti contrattuali (Fondo Cometa, Fondo MetaSalute, welfare contrattuale) e degli istituti assicurativi e previdenziali (Inps e Inail) per realizzare la piena diffusione della cittadinanza digitale. 

“L’alfabetizzazione digitale dei lavoratori metalmeccanici, considerata un progetto esemplare dalla sottosegretaria al ministero dell'Innovazione tecnologica Assuntela Messina, presente ai lavori di oggi, segna un passaggio culturale di estrema importanza: non stiamo formando soltanto lavoratori più preparati e competenti, ma anche cittadini più consapevoli”, afferma nel suo intervento Francesca Re David, segretaria generale Fiom Cgil

“La lunga storia dei metalmeccanici, - continua Re David - come la vastità e la complessità della categoria, si intreccia strettamente con la storia industriale e lo sviluppo del Paese. Non è casuale che le grandi innovazioni contrattuali avvengano proprio nel contratto dei metalmeccanici. I temi sia dell’inquadramento, con la fine della distinzione tra operai e impiegati, sia della formazione come diritto soggettivo del singolo lavoratore, ci dicono appunto che l’innovazione è il tratto distintivo del nostro contratto collettivo nazionale". 

L'esponente sindacale rileva che "aver introdotto nel ccnl il principio del diritto soggettivo alla formazione è un salto in avanti concettuale notevolissimo. Le imprese in genere fanno formazione, ma scelgono loro i lavoratori cui impartirla, ovviamente in base alle proprie esigenze. Questo percorso sull’alfabetizzazione digitale, invece, dice che tutti i lavoratori hanno la necessità e il diritto di fare quella formazione, nessuno escluso. Le linee guida presentate oggi, dunque, sono il quadro di riferimento di una formazione digitale di massa, offerta a tutti i lavoratori in orario di lavoro e per diritto contrattuale. Un passo importante, cui dovranno seguirne altri da realizzare insieme ai ministeri della Pubblica istruzione e della Transizione digitale, che non produce solo qualità del lavoro, ma anche democrazia, partecipazione e piena cittadinanza digitale”.