Uscire dalla palude in cui sta affondando Roma, con un decalogo di proposte che i cittadini mettono sul tavolo della città, a meno di un mese dalle elezioni amministrative che designeranno il nuovo sindaco. Lavoriamo per Roma è il titolo di una mattinata che apre 4 settimane intense, puntate sul 3 ottobre, la data del voto. Quattro settimane in cui i sindacati, con attenzione e rispetto dei ruoli, denunceranno, anche attraverso i social, quello che non va, e che è sotto gli occhi di tutti, e quello che servirebbe. Con un avvertimento: senza i lavoratori o contro i lavoratori “non si fa un solo metro”.

(Michele Azzola, segretario generale Cgil di Roma e del Lazio)

Un patto sociale per il lavoro e lo sviluppo sostenibile per la definizione di politiche e azioni mirate a garantire stabilità occupazionale, qualità professionale, crescita delle retribuzioni, miglioramento delle condizioni socioeconomiche, contrasto al lavoro nero e sicurezza nei luoghi di lavoro. Questo il primo impegno che Cgil, Cisl e Uil chiedono al futuro sindaco e alla sua giunta insieme ad altre nove azioni sulle tematiche fondamentali che vanno affrontate per risollevare Roma dall'immobilismo che l'ha caratterizzata negli ultimi anni. 'Le 10 azioni per il sindaco' sono state presentate durante una conferenza stampa al centro congressi Cavour di Roma, intitolata #lavoriamoperroma. "Roma è nei fatti una città senza governo, allo sbando completo- hanno commentato i segretari generali di Cgil Roma e Lazio, Cisl Roma Capitale e Rieti e Uil Lazio, Michele Azzola, Carlo Costantini e Alberto Civica - la Capitale sta vivendo un decadimento economico, sociale, culturale che ha origini profonde e le cui cause ancora adesso non vengono affrontate dall'amministrazione comunale e dalla classe dirigente cittadina. Dalla casa ai rifiuti, dai trasporti alle periferie, dai servizi sociali agli appalti, la qualità della vita continua a peggiorare, soprattutto perché si opera solo in emergenza; nulla viene programmato e progettato e questo ha prodotto un disagio sociale probabilmente senza precedenti. Le disuguaglianze sono aumentate mentre la città si è impoverita e la qualità dei servizi essenziali, spesso già precaria, è ulteriormente regredita con gravi ripercussioni a livello economico e sociale, ma anche culturale, ambientale e nello sviluppo tecnologico. La situazione in cui versa la Capitale è sotto gli occhi di tutti e non spetta a noi ribadire ciò che vediamo quotidianamente. Quello che vorremmo proporre invece è un percorso comune e costruttivo che possa risollevare Roma dalla palude in cui è sprofondata".

Dieci i temi da approfondire insieme, secondo i sindacalisti, per far ripartire il motore Roma: in primo luogo affrontare le emergenze, e quindi contrastare le disuguaglianze sociali, ricucire il rapporto delle aziende che erogano servizi pubblici con i cittadini, sviluppare un nuovo modello produttivo. In secondo luogo, affrontare il tema della vivibilità della Capitale sostenendo una nuova mobilità, l'economia circolare, l'innovazione. In terzo luogo, disegnare la città del futuro per attrarre i giovani, includere le diversità e dare un nuovo modello ai poteri di Roma Capitale. Tra i primi atti che la nuova Giunta dovrebbe affrontare per salvaguardare redditi e occupazione, il blocco delle esternalizzazioni, il divieto del lavoro atipico e l'istituzione della Centrale unica degli appalti e acquisti nella amministrazione comunale e nelle aziende partecipate. Con i candidati sindaco sarà avviato il prima possibile un percorso di confronto al fine di programmare azioni sinergiche, possibilmente condivise, per la rinascita della Capitale.

"La situazione delle partecipate è drammatica, sono completamente da riformare. Ama è allo sbando. Non c'è più un trasporto pubblico locale. Non abbiamo più l'azienda che progetta le metropolitane e ce ne sarebbe bisogno. Vogliamo un rilancio delle partecipate tarato sui bisogni dei cittadini. Abbiamo bisogno di un cambio di passo", ha detto Michele Azzola, segretario Cgil Roma e Lazio a margine dell’incontro con i giornalisti. "Noi speriamo che i candidati sindaco colgano questa opportunità. Noi non siamo per le polemiche ma parliamo di merito. Vogliamo confrontarci con chi governerà questa città per provare a far uscire questa città da uno stato difficile in cui ormai da dieci anni è collocata", ha sottolineato Azzola. "Crediamo che il primo impegno del prossimo sindaco - ha poi aggiunto - sia un patto sul lavoro con noi, in cui il Comune non sfrutti più i dipendenti. È inaccettabile che oggi con il G20 in corso a Roma, i musei capitolini siano aperti da personale precario che guadagna 5,50 l'ora. Questo è un modo per non attrarre i giovani e farli scappare e relegare la nostra città un ruolo sempre minore".