Emanuele Brozi e Marica Rocca sono marito e moglie, ma anche colleghi di lavoro, entrambi dipendenti di un’azienda alimentare, la Pronto Green di Perugia. Da sabato 28 agosto sono in quarantena dopo che i due figli sono risultati postivi al Covid, anche se completamente asintomatici.

“Abbiamo fatto quello che bisognava fare - spiega Emanuele - ovvero segnalare alla Usl un contatto sospetto che avevamo avuto con i nostri vicini, poi risultati positivi. Già da qualche giorno, sapendo del potenziale rischio, avevamo allertato l’azienda e ci eravamo messi in ferie, consumando gli ultimi giorni rimasti. Poi è arrivata l’ufficialità della positività dei nostri figli ed è scattata la quarantena, che adesso però non è più coperta come malattia dall’Inps e quindi siamo costretti a stare a casa perdendo tutto il nostro reddito”. 

I due lavoratori, iscritti alla Flai Cgil, hanno subito contattato il sindacato e insieme hanno calcolato una perdita che, nella migliore delle ipotesi (ovvero se al prossimo tampone tutta la famiglia risulterà negativa), ammonterà a 700 euro a testa. “Voi capite che in questo periodo dell’anno, con il mutuo da pagare e i libri di scuola da acquistare, 1.400 euro per una famiglia sono una botta enorme - spiega Marica - e la cifra potrebbe anche lievitare se i nostri figli non dovessero negativizzarsi. Potremmo arrivare a perdere due stipendi interi e io mi chiedo, conoscendo la situazione di famiglie messe molto peggio di noi, cosa succederà a chi aspetta il 10 del mese per poter fare la spesa se verrà a trovarsi nella stessa situazione?”.

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“Il caso di questi due lavoratori è emblematico del disastro che il governo rischia di fare non rifinanziando la copertura previdenziale della quarantena per il 2021 - afferma Michele Greco, segretario generale della Flai Cgil dell’Umbria - Non si può chiedere senso di responsabilità e rispetto delle regole a chi lavora e poi punirlo in una maniera simile. Qui l’impressione è che si voglia scaricare sulle spalle di lavoratrici e lavoratori tutto il peso di una ripartenza economica a pandemia tutt’altro che superata. Come Cgil - continua Greco - da tempo chiediamo che si faccia chiarezza, su questo come sull’obbligo vaccinale, per via normativa, perché è il governo che deve assumersene la responsabilità. Di sicuro, è necessario dare copertura immediata a chi è in quarantena, altrimenti il rischio è di disincentivare comportamenti corretti di prevenzione e autodenuncia e di penalizzare chi da cittadino responsabile mette la tutela della salute di tutti al primo posto”, conclude Greco.  

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