È stato sottoscritto oggi, 30 luglio, il testo definitivo per rinnovo del contratto provinciale di lavoro degli operai agricoli e florovivaisti delle Province di Bari e Bat, scaduto il 31 dicembre 2019. Si è arrivati alla stesura definitiva del contratto dopo la sottoscrizione dell’accordo di rinnovo tra i sindacati dei lavoratori Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil e le parti datoriali di Confagricoltura Coldiretti e Cia degli scorsi giorni e l’approvazione all’unanimità da parte dei lavoratori.

 "Si tratta - esordiscono Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil di Bari e Bat- di un'importante intesa che rafforza i diritti e le tutele di oltre 56 mila lavoratori del settore. Grazie all’incremento economico pattuito, si riconosce il valore dei lavoratori in un settore, quello agricolo che, nelle province di Bari e Bat, continua a confermarsi tra le realtà economiche più dinamiche della Puglia".

Sul versante salariale l’incremento economico è pari al 2%, a parametro 158, riparametrato sui diversi livelli e che sarà suddiviso in due tranche: la prima dal 1 agosto 2021, la seconda dal 1 gennaio 2022. I punti salienti del rinnovo riguardano: la salute e sicurezza, i contratti di appalto, le pari opportunità, il contrasto alle molestie nei luoghi di lavoro, il rafforzamento del sistema della bilateralità, il sostegno alla genitorialità e il diritto per i lavoratori di etnie e/o religioni diverse al riposo settimanale in un giorno diverso dalla domenica.

“Con questo rinnovo, abbiamo lanciato alle parti datoriali una sfida - proseguono le tre sigle di categoria - quella di promuovere le professionalità, valorizzando le tutele dei lavoratori e migliorando le condizioni di lavoro, a partire dalla sicurezza con la nomina del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale (Rlst) per tutte quelle aziende agricole ove non è presente l'Rls.. Importantissima anche l'attenzione per la prevenzione di molestie o violenze sulle lavoratrici donne con l'introduzione di un congedo in caso di attivazione di un percorso di protezione”.

Snodo centrale della contrattazione il miglioramento del ruolo dell’ente bilaterale: “Abbiamo chiesto di rafforzare la bilateralità garantendo ulteriori prestazioni. Inoltre, in caso di ricorso agli appalti da parte delle aziende, queste dovranno comunicare l’avvio delle attività previste nonché i dati più significativi dell’appalto, tutto ciò per poter contrastare fenomeni di illegalità legati alle cooperative senza terra. I numeri, in tal senso, parlano chiaro: l'Inps ha censito in Italia 23mila cooperative e imprese senza terra che esercitano la propria attività su fondi non di loro proprietà”, concludono i sindacati.