La Cgil ribadisce la sua insoddisfazione sull’esito dell’incontro con il ministro del lavoro Andrea Orlando sulle pensioni. Lo ha detto con parole chiare il segretario generale Maurizio Landini tre giorni fa (il 27 luglio) subito dopo la riunione. Il governo – ha spiegato il leader della Cgil - dovrà dare delle risposte concrete alle richieste dei sindacati, altrimenti a settembre si decideranno le forme di mobilitazione dei lavoratori. Lo ribadisce oggi, in una intervista a Pensionipertutti.it il segretario confederale, Roberto Ghiselli. “Abbiamo assistito – dice Ghiselli – ad una falsa partenza. Nell’incontro che si è tenuto dopo 7 mesi dall’insediamento del governo e dopo innumerevoli nostre sollecitazioni, il ministro Orlando non ha detto assolutamente nulla sulle intenzioni dell’esecutivo e non è stato neanche in grado di impegnarsi su un calendario di incontri per discutere i diversi punti contenuti nella Piattaforma sindacale, rinviando tutto a settembre dopo una verifica che andrà fatta all’interno della maggioranza di governo”.

Ghiselli spiega che il sindacato confederale non si farà “incastrare“ nel gioco del temporeggiamento: “La Legge di Bilancio dovrà conterete le misure e le risorse per sostenere gli interventi sulla previdenza a partire dal 2022, alla scadenza di Quota 100”. Nel frattempo verrà rafforzato il rapporto con i lavoratori e i pensionati, sulla previdenza ma anche su altri temi importanti come il fisco e gli ammortizzatori sociali, con assemblee aziendali e territoriali, e diffondendo materiale informativo. In questi giorni i sindacati hanno avuto occasione di incontrare i gruppi parlamentari del Movimento 5 stelle e del Pd e i contatti proseguiranno con le altre forze politiche.

Le richieste di Cgil, Cisl, Uil rimangono sempre le stesse: flessibilità in uscita a 62 anni o con 41 anni di contributi, lavori gravosi, donne, giovani con la pensione di garanzia, misure per i disoccupati, rivalutazione delle pensioni in essere.