Dalle anticipazioni della bozza del decreto milleproroghe, che dovrebbe andare in votazione oggi (mercoledì 23 dicembre) nel Consiglio dei ministri, si legge che l’art. 20 vieta in tutta Italia la ricerca di idrocarburi. Non solo si vietano i permessi di prospezione o di ricerca, ma il ministero dello Sviluppo economico rigetta le istanze di rilascio delle concessioni pendenti per la coltivazione di idrocarburi, il cui provvedimento di conferimento non sia stato rilasciato entro la data di entrata in vigore del milleproroghe. Al contempo, le attuali concessioni già in regime di proroga mantengono la loro efficacia sino alla loro scadenza, senza alcuna possibilità di ulteriore proroga. Inoltre, le attività già sospese per effetto dell’art. 11 ter, comma 6 del decreto legge 135 del 2018, sono definitivamente interrotte con l’obbligo di messa in sicurezza dei siti interessati alle stesse attività.

“Tale articolo, se fosse approvato, non solo farebbe aumentare la dipendenza energetica dell’Italia dall’estero, ma metterebbe in seria discussione il sistema industriale del Paese”, dichiarano il segretario generale e il segretario nazionale della Filctem Cgil, Marco Falcinelli ed Antonio Pepe: “Siamo la seconda manifattura in Europa, le conseguenze sarebbero chiusure aziendali che impatterebbero drammaticamente sui livelli occupazionali e di reddito di migliaia di famiglie, aumentando la crisi sociale già in corso”. In conclusione, i due esponenti sindacali rilevano che “la giusta transizione energetica che il nostro Paese dovrà affrontare per traguardare gli obbiettivi definiti a livello europeo sulle emissioni climalteranti non può prescindere dall’utilizzo del gas, quale vettore che assicuri una transizione sostenibile sia dal punto di vista industriale sia dal punto di vista sociale”.