Il settore agricolo incassa un altro accordo. È stata siglata, in modalità telematica, l’ipotesi di rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti delle cooperative e consorzi agricoli, con effetto dal 1 gennaio 2020 al 31 dicembre 2023.

Le organizzazioni di categoria di Cgil, Cisl e Uil ricordano che la firma arriva dopo una lunga trattativa svolta in un contesto economico e sociale molto complesso, nel quale i vari settori produttivi presenti nel contratto hanno registrato risultati economici molto diverso tra loro, un elemento che ha notevolemente complicato la discussione. Il risultato ottenuto - spiegano infatti - "è il punto di equilibrio tra i vari comparti”.

L’aumento salariale sarà di 66 euro a regime ed è superiore all’indice dei prezzi al consumo previsto (Ipca). Tra gli altri punti che qualificano l'intesa: la certezza dell’integrazione all’indennità di maternità obbligatoria per le lavoratrici a tempo determinato; il riconoscimento delle maggiorazioni retributive in caso di utilizzo della banca ore; 8 ore di permessi annui retribuiti per l’assistenza dei genitori anziani; l'aumento delle ore di agibilità per i rappresentanti per la sicurezza e delle ore di formazione; viene anche disciplinato l’istituto delle ferie solidali e introdotto un  articolo a difesa della dignità delle persone e per il contrasto alle moleste sessuali e al mobbing, estese anche le tutele per le donne vittime di violenza di genere.

“Con la firma di questo contratto – commentano Fai, Flai e Uila – si ribadisce l’importanza della contrattazione nella tutela delle lavoratrici e dei lavoratori. Inoltre, alla luce delle specificità e disomogeneità dei settori a cui si applica questo contratto, è necessario avviare sin da subito un forte impegno per i rinnovi dei contratti di secondo livello, in modo da poter redistribuire ulteriormente la ricchezza prodotta a livello territoriale e aziendale, così come previsto dagli attuali assetti contrattuali”