Giudizio fortemente negativo della Fiom Cgil nazionale sull’incontro con la Caf Italia. La richiesta d'incontro, formalizzata dalla sola Fiom nazionale, conteneva l'esigenza di riaprire la discussione unitaria sull'applicazione integrale del contratto nazionale, considerando le richieste dei lavoratori e i “gravi disagi” prodotti dall'applicazione dell'accordo a latere, imposto dall'azienda e sottoscritto da Fim Cisl e Uilm Uil.

La Fiom ha comunicato all'azienda, per l'ennesima volta, di ritenere “inaccettabile la deroga al ccnl, sia per ragioni di dumping nel settore sia perché la deroga al contratto nazionale ha prodotto conseguenze pesantissime sulla condizione dei lavoratori e delle rispettive famiglie (se si applicasse integralmente il ccnl i lavoratori avrebbero uguale trattamento, un importo più elevato e non sarebbero costretti ad anticipare i costi per la trasferta)”. La Fiom ha anche contestato “la mancata anticipazione dei compensi di cassa integrazione”, rilevando che la Caf Italia è l'unica azienda di dimensione multinazionale, del settore ferroviario, ad aver agito in questo modo”.

Per il sindacato “il mancato anticipo della cassa integrazione, l'importo ridotto, quando si lavora in regime di trasferta, e il dover anticipare i compensi della trasferta, mettono i lavoratori in una condizione di estremo disagio che non può essere sottaciuto o tollerato”. A causa di questo combinato disposto, continua la categoria della Cgil, “molti lavoratori non hanno i soldi per recarsi materialmente a lavoro. Anche per questo abbiamo chiesto alle altre organizzazioni la disponibilità a discutere l'allineamento con le regole contrattuali, senza arroganza e con spirito costruttivo. Non ci ha mai convinto il ragionamento sul trasferimento, perché sappiamo che un'azienda come Caf ha bisogno della disponibilità dei suoi dipendenti, alla mobilità sul territorio nazionale, perché serve professionalità, e lo strumento giusto e l'istituto della trasferta”.

La Fiom rileva che “lo stravolgimento delle regole contrattuali sta producendo il mancato riconoscimento di altri principi che sono legati al concetto di professionalità, di inquadramento e di giusta retribuzione, per il saper fare in azienda, altro tema che sta generando ulteriori fibrillazioni”. E si dice perplessa su “quanto comunicato l'azienda in merito alla strategia di governo di questa fase di difficoltà, che andrà ulteriormente monitorata. I lavori dell'antincendio hanno una scadenza prestabilita e le attività acquisibili sul territorio di Napoli potrebbero dare lavoro a 15/20 unità, ragion per cui servirebbero un approccio e una strategia aziendale diversa dalle pressioni confusionarie, dalle politiche di contestazione disciplinare, peggio ancora se praticate sui delegati sindacali, o invito alle dimissioni volontarie”.

I lavoratori Caf, conclude la Fiom, che “sono stati penalizzati dagli errori del management aziendale, hanno diritto di essere tutelati con tutti gli strumenti che la legislazione mette a disposizione”. Tutte queste valutazioni portano la Fiom a esprimere un giudizio negativo sull'andamento della riunione, da cui conseguirà l’organizzazione di “un coordinamento nazionale e assemblee di tutti i lavoratori”.