“Quelli di oggi sono dati, per alcuni aspetti, davvero drammatici che dimostrano come la mannaia di questa pandemia sul fronte occupazionale si è abbattuta sui lavoratori più fragili del nostro mercato del lavoro: sui tempi determinati, sui lavoratori autonomi e soprattutto sui lavoratori più giovani”. Così la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti commenta i dati dell'Istat. Per la dirigente sindacale, quanto rilevato oggi dall’Istituto “certifica quello che diciamo da tempo: la precarietà è ormai un aspetto strutturale. Precarietà e assenza di tutele sono troppo spesso riconducibili alla generazione degli under 35. Senza il blocco dei licenziamenti - sottolinea Scacchetti - i dati di oggi sarebbe certamente più drammatici e difficilmente recuperabili”.

È necessario quindi invertire subito la rotta. I soldi del Recovery Fund vanno utilizzati per creare nuove opportunità di lavoro, soprattutto per le platee più fragili, donne  e giovani, ma anche - conclude la segretaria confederale - per bonificare un mercato del lavoro inquinato da tipologie di lavoro e assunzioni contrattuali prive di ogni diritto”.