Fumata bianca per la Corneliani di Mantova. Come hanno commentato i sindacati, “la lotta paga, sempre”. Ed è stata una lotta durissima quella dei lavoratori, 500 circa, per 40 giorni, con il rischio di perdere il posto. La notizia è arrivata dopo una trattativa di cinque ore alla quale hanno partecipato, oltre alle organizzazioni di rappresentanza, il fondo, la proprietà, i sottosegretari allo Sviluppo economico e il sindaco.

“Il ministero dello Sviluppo economico – si legge nel comunicato sindacale – si è formalmente impegnato per un finanziamento completamente pubblico per l’azienda che avverrà verosimilmente entro la fine di settembre, in una cifra non inferiore ai dieci milioni di euro. Ciò configura l’azienda come la prima, sull’intero scenario nazionale, a utilizzare questo fondo previsto dall’articolo 43 del decreto 'rilancio Italia', il Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione dell’attività d’impresa. Ciò potrà permettere, con specifico impegno da parte dell’azienda, a partire dal consiglio di amministrazione previsto per domani, di sbloccare la produzione aziendale, dopo opportuno passaggio autorizzativo con il tribunale, con tutta probabilità già sul finire della prossima settimana. Rimane ovviamente immutata, ribadita da noi anche nella riunione, la nostra richiesta all’attuale proprietà di versare nuovo capitale di rischio da qui a fine settembre, in modo da poter congiuntamente sostenere lo sforzo pubblico innovativo”.

Resta, in tutta questa vicenda, la tenacia dei lavoratori che non si sono mai dati per vinti, hanno tenuto alta la mobilitazione e sono riusciti, grazie alla solidarietà del territorio, ma non solo, a costringere le parti in causa a trovare una soluzione. A loro va il primo pensiero dei sindacati. “Un grazie alle lavoratrici e ai lavoratori Corneliani per averci sempre creduto e per aver sostenuto questa battaglia lunga 40 giorni: la lotta paga, sempre", commentano Michele Orezzi, segretario della Filctem Cgil, e i colleghi di Femca Cisl Gianni Ardemagni e Uiltec Uil Giovanni Pelizzoni: "Grazie alle istituzioni per, dopo averci ascoltato e supportato, aver trovato vere soluzioni: un grazie a partire dal sindaco Palazzi, dai ministri Patuanelli e Bonetti e alle sottosegretarie Morani, Todde, al prefetto Bellantoni. Finché non riaprirà la produzione, come abbiamo sempre detto, confermiamo le iniziative di mobilitazione partendo dal presidio fuori dai cancelli della fabbrica”.