Si son riuniti, come tutti in video conferenza, ma hanno dato vita ad una vera e propria Assemblea sindacale anche se di domenica, ma si sa nei giorni festivi l’attività di Città della Scienza è intensa. E così i lavoratori e le lavoratrici della struttura di Bagnoli si sono confrontati sul che fare. Certo ci sono tutte le difficoltà pregresse e la crisi della struttura viene da lontano, ma gli impegni di rilancio presi sia dal presidente della Regione Campania sia dalla governance della struttura nominata dopo la stagione commissariale sono validi anche dopo l’emergenza sanitaria. Per tale ragione l’Assemblea ha inviato una serie di richieste al Presidente: “i lavoratori, appena le regole sulla gestione dell'emergenza Covid lo consentiranno, devono tornare tutti al lavoro, continuando quanto più possibile il lavoro agile e riprendendo quello ordinario. È compito, dovere, della governance attrezzarsi perché questo avvenga. Non ci si può adagiare sulla "sicurezza" degli ammortizzatori sociali, temporeggiando nell'assenza di proposte (magari in attesa delle prossime elezioni) e scontando la, storica, incapacità progettuale e gestionale del management, quello stesso management che ieri ci ha condotto sull'orlo del fallimento e che, oggi, pare procedere come se nulla fosse accaduto nel Mondo”.

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Lavoro

I lavoratori di Città della Scienza chiedono risposte

Tutto tace sugli stipendi arretrati, sull'utilizzo iniquo del fis, senza alcuno sforzo solidaristico e di perequazione, sull'avvio della procedura necessaria alla richiesta di ammortizzatori sociali, sulla riapertura in vista del 18 maggio. Questo è il grido d'allarme lanciato dagli addetti della struttura

Già, la questione è delicata perché il rischio di rimandare il rilancio della struttura confidando negli ammortizzatori sociali è ben presente ed allarma i lavoratori e le lavoratrici che forti della propria professionalità e capacità di reinventarsi vorrebbero, invece, esser messi alla prova convinti che Città della Scienza abbia le potenzialità e le caratteristiche strutturali e logistiche per rimettersi immediatamente al servizio di Napoli e della Regione. È possibile riprogettare e rimodulare contenuti e spazi per affrontare la nuova fase come in passato è stato fatto, ma affinché possa avvenire è necessario che la dirigenza creda nel rilancio e presenti finalmente un piano industriale che sia all’altezza della nuova sfida nel panorama sociale, culturale e produttivo che l'attuale crisi va ridisegnando.

Rilancio e sfida presuppongono anche una innovativa capacità ideativa ed è per tale ragione che i partecipanti alla video assemblea di ieri pomeriggio hanno chiamato in causa anche il Comitato Scientifico di Città della Scienza, composto da personalità di primissimo piano del mondo accademico e culturale, perché elaborino linee guida e proposte all’altezza della scommessa che tutti insieme, lavoratori, governance, Comitato scientifico e Istituzione dovrebbero ambire a giocare. Tre anni fa, l'intervento diretto del Presidente De Luca salvò Città della Scienza dal fallimento, oggi la Regione, socio di maggioranza ed Istituzione di riferimento, può e deve mettere a valore quella scelta, sostenendo e sfruttando al meglio la struttura anche a fronte delle esigenze inedite che la pandemia porta con se. Lo dicevamo, quella di ieri è stata una vera e propria Assemblea sindacale, si è conclusa con la decisione che ”in assenza di riscontri si adotteranno inevitabili iniziative di mobilitazione”.