Un aiuto straordinario alle migliaia di lavoratrici e lavoratori del settore turismo della Liguria che in questo momento sono costretti a casa. Cinquecento euro al mese, fino a un massimo di 5 mesi, per tutti coloro che avrebbero dovuto iniziare la stagione in questo periodo e che invece si ritrovano senza stipendio e senza ammortizzatori sociali. È l’importante accordo siglato in Liguria dalla Regione e dai sindacati confederali e di categoria, in un territorio dove il turismo, settore strategico, è tra quelli messi maggiormente in ginocchio dall’emergenza Covid-19. Un contributo straordinario che la Regione affianca ai 600 euro stanziati dal governo con il Cura Italia.

 


Se infatti in questa Fase 2 si fa un gran parlare di ripartenza e di ripresa delle attività produttive, ancora non si sa se, quando e come potranno ricominciare le attività turistiche, un capitolo che non è stato nemmeno sfiorato. Per questo, nel pieno dell’emergenza, che è sanitaria e occupazionale insieme, la priorità non può che essere garantire un sostegno al reddito ai tanti stagionali che sono rimasti senza lavoro. Questa è la ragione per cui è stato sottoscritto un nuovo Patto per il lavoro nel turismo, aggiornandone i contenuti alle nuove esigenze. Nelle due precedenti annualità, attraverso l’uso delle risorse del Fondo sociale europeo, il Patto aveva consentito di incentivare la stipula di contratti di durata superiore agli otto mesi per garantire agli stagionali di potersi vedere garantito un reddito per tutto l’anno attraverso la corresponsione della Naspi, indennità mensile di disoccupazione, per i restanti mesi.

Oggi che si fa fatica a immaginare quando riprenderà la stagione turistica, Cgil Liguria ha chiesto alla Regione di affiancare alle misure di incentivo all’assunzione uno strumento specifico per garantire un contributo per tutti coloro che avrebbero dovuto iniziare a lavorare in questo periodo. A disposizione, 6 milioni di euro del Fondo per aiutare in modo concreto il lavoro stagionale nel turismo: 2,4 milioni per incentivare le prossime assunzioni e 3,6 milioni per sostenere il reddito di chi nel frattempo è rimasto senza lavoro. "Un risultato importante, frutto dell’iniziativa della Filcams e della Cgil Liguria – sostiene Maurizio Fiore della segreteria Filcams Cgil Liguria – che potrebbe essere preso ad esempio anche da altre regioni che come la Liguria basano sul turismo una parte importante della propria economia".