"È assordante il silenzio del Governo, in particolare del Mef che detiene il 100% delle quote di Invitalia, sulla 'perdita' di 135 professionisti impegnati nella ricostruzione post terremoto in Emilia Romagna". A denunciarlo in una nota congiunta sono i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil dell'Emilia Romagna, Luigi Giove, Filippo Pieri e Giuliano Zignani.

"Un silenzio che, a noi impegnati nella salvaguardia di quei posti di lavoro, suona ancora più sinistro - proseguono i tre sindacalisti - perché significa che, a Invitalia e al Mef, non interessa in alcun modo perdere professionalità di altissimo profilo che possono vantare un'esperienza di almeno tre anni sul campo, avendo contribuito fattivamente alla ripresa economica di un territorio piegato dal terremoto".

Di fronte a questo "mutismo", Cgil-Cisl-Uil Emilia Romagna che supportano le rispettive federazioni di categoria (Fisac - First - Uilca), rispondono con un presidio dei lavoratori che si terrà oggi, giovedì 6 giugno 2019, dalle 10 alle 12, in piazza Roosevelt davanti alla Prefettura a Bologna. "Ribadiremo al rappresentante del Governo la nostra richiesta di stabilizzazione di questi 135 professionisti - concludono Giove, Pieri e Zignani - ricordando anche che il 30 giugno 2019 scade la convenzione Invitalia-Regione Emilia Romagna che 'permette' la ricostruzione. Al momento, in 'cassa' alla Regione ci sono circa 400 milioni di euro finalizzati alla ripresa delle aziende. Ripresa che, senza le professionalità e le competenze finora messe in campo da questi lavoratori, rischia una brusca frenata, sia nei tempi sia nella qualità del supporto tecnico".