Anche se in diminuzione rispetto agli ultimi 10 anni, nel 2022 il tasso di incidenza di Neet nel nostro Paese è ancora tra i più alti d’Europa: il 19% contro l’11,7% della media europea, con cifre più alte al Sud e tra le donne. A questo si associa un tasso di disoccupazione giovanile elevato (il 18%, quasi 7 punti superiore a quello medio europeo), con una quota di giovani in cerca di lavoro da almeno 12 mesi tripla (8,8%) rispetto alla media europea (2,8%). È quello che ci dicono i dati per il 2023 del Rapporto annuale Istat sulla situazione del paese.

I GIOVANI E IL BENESSERE

Sempre secondo il rapporto, sono 4 milioni 870 mila (il 47,7%) le persone di età compresa tra i 18 e 34 anni che hanno mostrato almeno un fattore di deprivazione tra quelli definiti dall’Istat, con quote più elevate di deprivazione negli ambiti Istruzione e Lavoro (20,3%), Coesione sociale (18,2%) e Territorio (14%). Il concetto di deprivazione viene qui inteso come il mancato raggiungimento di una pluralità di fattori Individuali e di contesto che agiscono nella determinazione del benessere rappresentato attraverso cinque domini.

DISAGIO PSICOLOGICO 

A questo scenario occorre aggiungere che il 75% delle persone che in Italia ritiene di convivere da anni con uno o più disturbi della sfera psicologica appartiene alla Generazione Z, con punte addirittura dell’81% nel caso delle ragazze (a descriverlo accuratamente è lo studio “L’era del disagio”, uscito nel 2023 per Inc Non Profit Lab). 

GIOVANI CHE EMIGRANO 

Un contesto che alimenta anche la forte emigrazione di giovani dal nostro Paese: secondo i dati del Rapporto Migrantes 2023, il 44% di coloro che hanno lasciato l’Italia nel 2022 è costituito da giovani tra i 18 e i 34 anni, per la maggioranza donne. A scegliere l’estero sono, quindi, le due categorie tra le meno tutelate nel mercato del lavoro nazionale.

L’IMPEGNO DI CGIL E ACTION AID

Vi è evidentemente una “questione giovanile” che deve essere attenzionata. Dal 2021, ActionAid e Cgil collaborano per contribuire a migliorare le politiche pubbliche rivolte alla popolazione giovanile del nostro Paese. Partendo dalla pubblicazione dello studio Neet.Tra disuguaglianze e divari. Alla ricerca di nuove politiche pubbliche per i giovani dello scorso anno, le due organizzazioni vogliono continuare a dar voce alle e ai giovani che vivono in Italia e portare all’attenzione delle istituzioni le rivendicazioni delle nuove generazioni, che non ci si può più permettere di trascurare.

LAVORO STABILE E DIGNITOSO

L’Italia ha, oggi più che mai, l’opportunità ma anche il dovere di avviare dei processi di riforma e di miglioramento delle politiche, che possano contribuire a rendere efficaci i percorsi di inclusione sociale e lavorativa rivolti alle e ai giovani. Bisogna farlo soprattutto per dare risposte a coloro che si trovano in condizioni di vulnerabilità, che vivono in contesti fragili del nostro Paese, che hanno smesso di cercare un lavoro stabile e dignitoso e che non vengono intercettati dalle politiche pubbliche. È necessario offrire alle e ai giovani delle opportunità concrete di lavoro stabile, dignitoso e ben pagato.

LA CAMPAGNA 

Le politiche pubbliche rivolte alle e ai giovani devono essere rimesse al centro del dibattito pubblico e istituzionale. Serve un deciso cambio di passo, e una reale attenzione capace di migliorare le condizioni delle e dei giovani che vivono nel nostro Paese. Giovani in pausa, a cui viene chiesto di accontentarsi da troppo tempo, ma che invece hanno il diritto di ripartire e costruire il proprio futuro.