La Cgil aprirà i suoi sportelli, in tutte le sedi della regione, per fornire assistenza ai cittadini sulle scelte da fare in merito alla fine del mercato tutelato di gas e luce. Ad annunciarlo è stato il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, intervenendo al convegno "Fermati, non prendere la scossa" promosso a Napoli dalla Cgil con il sindacato pensionati Spi e la Federconsumatori.

“Apriremo i nostri sportelli – ha precisato Ricci – per dare ai cittadini tutti gli strumenti per poter scegliere in tranquillità, bisogna tutelare i cittadini e le famiglie, bisogna tutelare il potere d'acquisto di lavoratori e pensionati. La nostra sarà un'azione capillare, in ogni sede offriremo assistenza su come muoversi nell'immediato. Avevamo chiesto al governo più tempo – ha aggiunto Ricci – perché c'è bisogno di più informazione su un tema delicato come questo. In un ginepraio di scelte, di opzioni, con più di 700 operatori, vanno tutelati i cittadini, gli utenti. In Campania ci sono più di 5 milioni di cittadini, più di 2 milioni di nuclei familiari, in un tempo non tanto lontano 1 milione di questi nuclei godeva di reddito di cittadinanza trovandosi in condizioni economiche disagiate”.

“Non c'è – secondo il segretario confederale della Cgil, Pino Gesmundo – una giusta comunicazione, una giusta informazione rispetto a una vicenda che riguarda 10 milioni di cittadini italiani. Una vicenda che rischia di sottoporre, soprattutto gli anziani, anche a potenziali truffe. Arrivano telefonate tutti i giorni, non c'è una risposta definita e precisa rispetto a quello che può succedere e anche gli organi deputati non fanno nulla per chiarire questa vicenda. Il nostro paese che non ha fatto i conti con la transizione energetica, con la capacità di produrre energia e quindi a più basso costo e invece scarica questa mancanza di prospettiva sui cittadini. Abbiamo chiesto al governo di intervenire – ha concluso Gesmundo –, abbiamo chiesto una proroga rispetto all'applicazione di questa iniziativa, non c'è stata nessuna risposta. Abbiamo chiesto al governo di lavorare insieme per provare, anche con Arera, a costruire un meccanismo che potesse dare maggiori garanzie ai cittadini italiani. Questi 10 milioni di cittadini purtroppo non hanno informazioni, non sanno come muoversi e soprattutto entrano in un mercato libero dove i loro consumi energetici, i loro consumi di gas sono nelle mani di privati”.