Sconcertati e molto preoccupati della decisione del comitato dell’ordine pubblico di Prato che non ha trovato nulla in contrario a che in città si svolga una manifestazione fascista nell’anniversario della fondazione dei fasci di combattimento, nonostante la forte contrarietà del sindaco della città e di una arco vastissimo di forze politiche e sociali. Così in una nota unitaria Cgil, Cisl e Uil Toscana.

Per i sindacati, la manifestazione "doveva essere vietata perché contraria alle norme e allo spirito della nostra Carta costituzionale. Con il loro nulla osta, prefetto e questore si assumono una grande responsabilità, alla loro responsabilità avrebbero dovuto pensare prima di appellarsi a quella di tutti gli altri". "Di certo, la responsabilità dei confederali non mancherà, saremo in tanti con le nostre bandiere alle 14.30 del 23 marzo in piazza della Carceri a Prato alla manifestazione antifascista, pacifica, popolare, perché tutti sappiano che fascisti, xenofobi, sovranisti, razzisti, violenti, non sono i benvenuti nella nostra città e in Toscana".

“L'apologia del fascismo va condannata senza se e senza ma. Non assisteremo senza reagire a una chiara operazione di sdoganamento del fascismo e del razzismo. Saremo in piazza a Prato sabato prossimo, insieme ai lavoratori e alle lavoratrici che credono nei valori democratici del Paese”. Lo dichiarano in una nota unitaria i segretari confederali di Cgil, Cisl, Uil, Giuseppe Massafra, Andrea Cuccello e Ivana Veronese, in merito alla decisione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica di Prato di autorizzare per sabato 23 marzo la manifestazione di Forza Nuova nella città toscana.

Per i tre dirigenti sindacali, “non esiste il fascismo 'buono', ma esiste una lettura della storia che parla di terrore e di leggi razziali; di soppressione della libertà nelle sue varie declinazioni; di negazione della dignità umana; di aggressione al mondo del lavoro e al sindacato, alle realtà sociali e alle associazioni collegate ai bisogni e ai diritti essenziali dei cittadini. Una stagione buia, che ha soffocato i valori centrali della democrazia, come la partecipazione, il diritto all’emancipazione e alla manifestazione di idee”. “Chi s'ispira a questo – concludono i tre dirigenti sindacali – è contro la nostra Costituzione ed è in netto contrasto con la nostra visione di società plurale, tollerante, solidale e democratica”.