Questa mattina Luigi Di Maio è tornato nel suo liceo a Pomigliano e ad aspettarlo c’era un presidio dell’Unione degli studenti, “immediatamente bloccati e accerchiati dalle forze dell’ordine in tenuta antisommossa”. A darne notizia è la Rete della conoscenza in una nota.

“È gravissimo quanto successo stamattina a Pomigliano” dichiara Giulia Biazzo, coordinatrice nazionale dell’Unione degli studenti “dopo settimane di minacce da parte del preside che ha proibito agli studenti di esporre a Di Maio i problemi della scuola, pena l’abbassamento dei voti di comportamento, il governo ha risposto con violenza e repressione accerchiando gli studenti riuniti in presidio per chiedere un confronto aperto”. “Mentre il ministro finge di volere un confronto, ma in realtà ci sfrutta solo per la sua propaganda” continua Biazzo, “dentro e fuori la scuola è impedito ogni tipo di dissenso e libertà di espressione. Agli studenti che parlano di tagli, scuole fatiscenti e mancanza di diritto allo studio, si risponde con scudi, manganelli e sanzioni”.

“Il governo vuole nascondere una grande verità: non c’è nessuna intenzione di migliorare la scuola pubblica” conclude l’Unione degli studenti, “non ci faremo fermare dalle forze dell'ordine”.