Preoccupazione per l’instabilità politica e per le sue conseguenze sul Paese e sul mondo del lavoro, tra le crisi aziendali irrisolte ancora sui tavoli del governo e la legge di stabilità. Oggi (martedì 13 agosto) Cgil, Cisl e Uil sono intervenute con una nota unitaria richiamando le forze politiche parlamentari alla responsabilità e indicando il Parlamento, istituzione che rappresenta tutto il Paese e non solo le forze di maggioranza, come luogo di definizione della crisi.

“È il momento della serietà, del pieno rispetto dei principi, dei valori e dei comportamenti indicati dalla nostra Carta Costituzionale, nata dalla resistenza e dalla sconfitta del fascismo e del nazismo", sostengono i sindacati confederali: "La soluzione della crisi compete al Parlamento che, dopo un dibattito ampio, libero e trasparente deve votare o sfiduciare il governo, e al presidente della Repubblica, garante della Costituzione, cui va tutta la nostra stima e il sostegno incondizionato anche nella verifica di una reale possibilità di dare un nuovo governo al Paese".

Per Cgil, Cisl e Uil occorre che le forze politiche parlamentari "pongano al centro delle loro funzioni istituzionali gli interessi generali del Paese e del mondo del lavoro, e non l’interesse particolare di breve respiro, come più volte sollecitato dallo stesso presidente della Repubblica, assicurando in tempi utili un’indispensabile forma di governo e un chiaro indirizzo economico e sociale. È necessario il massimo rispetto per i luoghi e i tempi dei processi democratici e per chi li rappresenta per rafforzare i legami di solidarietà, per unire e non dividere il Paese".

Cgil, Cisl e Uil tornano a indicare i temi centrali per rimettere in moto il Paese e dare risposte al mondo del lavoro, i temi che quest’anno sono stati al centro delle mobilitazioni unitarie che hanno coinvolto e portato in piazza migliaia di persone: la soluzione alle crisi aziendali, la tutela e il rilancio di sanità e istruzione pubbliche, le infrastrutture materiali e sociali, la pubblica amministrazione, settori che hanno bisogno di risposte immediate, di un governo nel pieno delle sue funzioni e non possono più aspettare le alchimie della politica.

“Alla vigilia di un’importante legge di stabilità e di una necessaria azione e interlocuzione positiva per contribuire a delineare nuove politiche europee che escano dalla logica dell’austerità - continua la nota unitaria -, ribadiamo e sosteniamo la necessità che tutto ciò avvenga anche con il coinvolgimento delle parti sociali avendo come obiettivo la crescita e la creazione di lavoro stabile con diritti pieni ed esigibili a partire da un piano straordinario di investimenti pubblici in infrastrutture, reti, manutenzione del territorio, a partire dal Mezzogiorno, con un chiaro sostegno a una nuova economia verde e che il tutto sia scomputato dai vincoli del patto di stabilità; una riforma fiscale fondata sul principio della progressività che riduca le tasse al lavoro dipendente e ai pensionati; una vera lotta all'evasione fiscale e al lavoro nero; il rinnovo dei contratti nazionali pubblici e privati e il riconoscimento del loro valore erga omnes, la detassazione degli aumenti salariali e il superamento dei contratti pirata; la riforma della pubblica amministrazione e assunzione di personale in tutti i comparti pubblici a partire dalla sanità; una nuova politica industriale che indirizzi i processi di innovazione, di crescita dimensionale delle imprese, garantisca il diritto permanente alla formazione e metta al centro la salute e la sicurezza sul lavoro; una nuova politica della cultura e del turismo, asse di crescita per un Paese quale l’Italia; una vera riforma delle pensioni che dia un futuro ai giovani, risponda ai bisogni delle donne e riconosca i lavori più disagiati".