“Ogni giorno che passa emerge chiaramente come decenni di blocco del turnover, mancati investimenti sul personale tecnico, frammentazione delle stazioni appaltanti, nanismo aziendale rischiano di farci perdere le risorse del Pnrr non rispettandone le scadenze. Ora è il momento della verità”. Così dichiara Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea Cgil alla luce dei rischi che da più parti vengono avanzati sul rispetto delle scadenze, in particolare sulla realizzazione dei lavori pubblici.

“Mai come oggi rischiamo di essere vittime del non detto, della non assunzione di responsabilità, dell’ipocrisia. Eppure non vi è amministratore locale serio, imprenditore, responsabile di grandi stazioni appaltanti che fuori onda non esprima preoccupazione sui ritardi che si vanno accumulando per la realizzazione della missione 3 e missione 5, cioè opere pubbliche e rigenerazione urbana, previste dal Pnrr”, afferma Genovesi. 

“Il Paese e i lavoratori – continua – questo non se lo possono permettere. Meglio aprire una discussione seria che individui le priorità realizzabili e su queste si concentrino le risorse del Piano e del Fondo complementare, lasciando alla programmazione europea e nazionale ordinaria tutto il resto”. “In particolare – continua Genovesi – occorre concentrare le risorse sulle opere ferroviarie per l’alta velocità e capacità, sulla modernizzazione dei nodi intermodali nel Sud Italia, sulle infrastrutture idriche, assumendo i corridoi europei e il contrasto alla crescente siccità come le nuove priorità. Così come occorre concentrare le risorse per la rigenerazione urbana sulle principali aree metropolitane, intrecciando riqualificazione dei quartieri e diritto alla casa che rappresenta un problema in particolare nelle grandi periferie. Mai come oggi le opere che servono al Paese sono le opere che riducono i divari tra Nord e Sud, rilanciano la funzione del Paese come grande polo logistico nel mediterraneo e verso oriente, riducono i rischi sociali e ambientali”. 

“Il governo – conclude il leder degli edili Cgil – abbia il coraggio di aprire questa discussione prima che sia troppo tardi, evitando di scommettere tutto sulla speranza di avere proroghe o rifinanziamenti dall’Ue dopo aver dimostrato scarsa serietà. È in ballo la competitività e la coesione sociale del Paese. Perdere le risorse straordinarie e probabilmente irripetibili del Pnrr sarebbe criminale”.