"Dopo trent'anni è incredibile che la ricerca di verità e giustizia sulla strage di via D'Amelio debba ancora proseguire e che non ci sia nessun colpevole per uno dei più clamorosi depistaggi della storia d'Italia". A dirlo sono il segretario Cgil Palermo Mario Ridulfo e il responsabile Legalità e memoria storica Cgil Palermo Dino Paternostro, alla vigilia del 30esimo anniversario della strage di via D'Amelio, in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della scorta.

"Al di là della verità giudiziaria, c'è una verità storica che dovrà essere approfondita e riletta dopo 30 anni d'indagini e piste fasulle, dove si delineano responsabilità morali pesanti, che chiamano in causa anche persone con responsabilità pubbliche, esponenti dello Stato. Tutto questo è insopportabile", proseguono i due esponenti sindacali: "Bisogna continuare a cercare non una verità, ma la verità che la gente aspetta. Non si può andare avanti con archiviazione di procedimenti per chiusura di termini e tra ostacoli burocratici che allontanano la consegna della verità".

La Cgil Palermo si stringe accanto "alla famiglia Borsellino, ai palermitani e ai siciliani onesti e, nonostante tutto, continuiamo a rivendicare verità e giustizia, a batterci per uno Stato democratico, trasparente, dalla parte dei lavoratori e delle persone oneste. Lo dobbiamo a Paolo Borsellino e a tutti gli onesti servitori dello Stato, a tutti i nostri dirigenti e attivisti sindacali caduti sulla trincea dell'antimafia. Richiamiamo le istituzioni ribadendo la necessità che ci sia, senza retorica, un'azione quotidiana di contrasto, di lotta alla mafia, con fatti concreti, e di accertamento della verità. Chi ricorda e partecipa agli anniversari, il giorno dopo deve ricordare e agire affinché questa ricerca di giustizia, verità e legalità non sia soltanto parata".