“La Cgil chiede da agosto l'obbligo per tutti, non solo sui luoghi di lavoro. Invece il governo arriva tardi e con un provvedimento che rischia di creare incomprensioni, perché qualcuno mi deve spiegare come mai un 48enne possa non essere vaccinato e un 5oenne sì”. A dirlo è il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, in un’intervista pubblicata oggi (lunedì 10 gennaio) sul Corriere della Sera. Il leader sindacale evidenzia anche che “la pandemia ci ha sbattuto in faccia le conseguenze dei tagli che erano stati fatti su scuola, sanità e trasporti. Serviva una risposta netta: avevamo chiesto più assunzioni, ma non ci hanno ascoltato”.

Landini pone poi la propria attenzione sulla riapertura delle scuole. “Dopo due anni ci ritroviamo a discutere degli stessi problemi. Le nostre proposte, contenute in un protocollo firmato col ministro, non sono state ascoltate”, spiega il segretario generale, ricordando che la Cgil aveva “chiesto più investimenti in assunzioni, spazi e misure di sicurezza, invece continuano a esserci classi super affollate. Non si è investito come si doveva, che era la condizione per dare continuità alla scuola in presenza”.

Per il leader Cgil se ora, a gennaio, qualche settimana d'insegnamento a distanza “garantisce poi di avere tutto l'anno in presenza, forse è meglio prenderla in considerazione”. E poi, aggiunge, “con gli spazi contrattuali recuperiamo in presenza, perché con la Dad si è dimostrato che c'è un forte calo di apprendimento, e in Italia c'è già una forte dispersione scolastica”.

Venendo ai temi più generali dell’economia, Landini sottolinea che ci sono “tre questioni da risolvere: la proroga della cassa integrazione nel turismo e in quei settori in crisi che altrimenti rischiano di licenziare; la proroga dell'equiparazione della quarantena alla malattia; le nuove politiche industriali”.

Va anche affrontato l’aumento dell’inflazione, con “due interventi sul fronte dell'energia, all'origine del problema: un investimento molto forte sulle rinnovabili e un sistema di sostegni rivolto sia ai cittadini a basso reddito sia alle imprese che consumano più energia. Dopo di che, l'aumento dei prezzi non fa che rendere sempre più evidente la pandemia sociale e salariale, con le diseguaglianze in crescita e tante persone che sono povere pur lavorando”.

Riguardo lo sciopero generale del 16 dicembre, Landini afferma che è stato “l'inizio di un percorso. Abbiamo dato voce ai bisogni sociali finora non rappresentati. Le nostre rivendicazioni si sono rivelate giuste, a partire dal fisco, dove le misure del governo favoriscono i redditi medio-alti mentre non si colpisce l'evasione. Oppure sul lavoro, visto che l'85% delle assunzioni nel 2021 è avvenuta con contratti precari”. Le azioni di mobilitazione continueranno: “Ne discuteremo insieme, Cgil, Cisl e Uil, perché la nostra è stata una mobilitazione sulle piattaforme unitarie. Sulle quali dobbiamo promuovere nuove iniziative per allargare la nostra rappresentanza sociale”.

Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, in conclusione, rimarca che l’obiettivo della Cgil è “unificare il mondo del lavoro, dando voce alle partite Iva, ai giovani e alle donne vittime del precariato. Siamo un sindacato confederale, che certo ha una sua soggettività politica, ma per cambiare il modello di sviluppo e ricostruire l'unità del mondo del lavoro e del sindacato. Costruiamo e proponiamo modelli e azioni insieme alle persone che rappresentiamo”.