“L’aumento del Fondo sanitario nazionale, programmato dal governo per il prossimo triennio è una prima positiva risposta dopo anni di tagli e definanziamento al servizio sanitario nazionale pubblico”. Così i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil Rossana Dettori, Ignazio Ganga e Domenico Proietti commentano l’incremento di 2 miliardi l’anno, dal 2022 al 2024, del Fsn previsto nella legge di bilancio.

“Ora - proseguono - è possibile guardare con maggior fiducia al futuro per dare stabilità agli investimenti straordinari e a termine del Pnrr, in specie per l’assoluta urgenza di potenziare l’assistenza sociosanitaria territoriale e domiciliare rivolta in particolare alle persone con malattie croniche e non autosufficienti”.

Per Cgil, Cisl e Uil si tratta di “un primo passo necessario anche per invertire le pesanti previsioni di riduzione della spesa sanitaria della Nadef, che non condividiamo, e che comunque - aggiungono i dirigenti sindacali - deve essere accompagnato dallo sblocco delle assunzioni di personale, senza cui i servizi non possono funzionare. Assunzioni necessarie - sottolineano - anche per ridurre le attuali inaccettabili liste di attesa che si sono formate a causa del blocco delle attività durante l’emergenza”.

“Occorre analogo impegno - sostengono infine Dettori, Ganga e Proietti - per rilanciare la Prevenzione nei luoghi di vita e di lavoro e una vera integrazione fra assistenza sanitaria e sociale”.