Lo abbiamo visto durante la pandemia. Quando ci troviamo di fronte a un’emergenza, in questo caso sanitaria e senza precedenti, emergono problemi di governance democratica, di frammentazione delle competenze, di disallineamento tra livelli di governo e organismi di varia natura. E poi difficoltà di fornire risposte univoche e chiare ai cittadini e alle imprese specie in alcuni settori particolarmente colpiti, a fronte di evidenti problemi nella prevenzione, comunicazione, gestione del rischio e nella funzionalità complessiva del sistema. Gli stessi procedimenti, confusionali e disordinati, che vengono attivati quando si verifica una calamità naturale, per affrontarli, gestirli, pianificare la ricostruzione.

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Una legge quadro sulle emergenze

La Cgil presenta le sue proposte per ridurre l’impatto delle calamità naturali, dai terremoti alle frane, definire la qualità delle ricostruzioni, mettere in campo azioni di prevenzione e salvaguardia. Con l’obiettivo di gestire in modo organico questo nostro territorio, fragile e a rischio

Una legge quadro sulle emergenze
Una legge quadro sulle emergenze

Per ridurre l'impatto dei disastri, garantire una qualità della ricostruzione, favorire la salvaguardia dai rischi, il 9 luglio la Cgil presenta le proposte per una legge quadro. L'iniziativa, trasmessa in diretta dall'Aquila, dall’aula magna del dipartimento di scienze umane, può essere seguita su Collettiva.it, a partire dalle 10. Alla discussione partecipano Edoardo Alesse, rettore dell’università dell’Aquila, Francesco Marrelli, segretario generale Cgil dell’Aquila, Laura Mariani, responsabile politiche per la ricostruzione e la prevenzione antisismica e dei rischi naturali Cgil nazionale, Fausto Guzzetti, direttore dell'ufficio attività tecnico-scientifiche per la previsione e prevenzione dei rischi, dipartimento della Protezione civile, Giovanni Legnini, commissario straordinario del governo per la ricostruzione sisma 2016, i segretari regionali Cgil Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Conclude l'iniziativa il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.

Per la confederazione “una legge quadro è fondamentale per avere un modello organico di intervento che eviti procedure differenziate, per garantire diritti uguali ai cittadini e velocità negli interventi. È necessaria - si legge in una nota di corso d'Italia - per affrontare sia la fase straordinaria di criticità, sia le fasi di ricostruzione e rilancio, fornendo principi su cui fondare l’azione pubblica anche in una prospettiva di riduzione dei divari sociali e spaziali”. “Una legge quadro - spiega ancora la Cgil - deve affrontare diverse questioni. Dal tema della governance, a quello degli appalti di servizi, alle misure per evitare delocalizzazioni delle imprese e sostenere lo sviluppo territoriale socio-economico, alla legalità, trasparenza e sicurezza”. “Per ridare priorità alle persone, all’ambiente, al territorio occorre cambiare il nostro modello di sviluppo, curare le fragilità e le bellezze del nostro Paese. Curare vuol dire fare una grande opera di prevenzione, sia dal rischio sismico che da quello idrogeologico. É necessario - conclude la Cgil - un grande ‘progetto nazionale’, come già proposto nel nostro Piano del Lavoro, che affronti le emergenze e punti sulla manutenzione del territorio, creando così lavoro e generando processi di riduzione delle disuguale e di inclusione sociale in un'ottica di sviluppo sostenibile del Paese”.

Aggiornato alle 16.43