Tre incontri, l’ultimo durato fino a tarda sera. Lavoro di cesello delicato e paziente, ma obiettivo raggiunto. I due testi sono stati varati congiuntamente perché hanno al centro lo stesso obiettivo: "Assicurare e aumentare la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro”. Varare il secondo, il piano di vaccinazione nei luoghi di lavoro, senza aggiornare il primo, il protocollo su salute e sicurezza del 24 aprile 2020, sarebbe stato incongruente.

Molto delle richieste di Cgil Cisl e Uil sono state accolte, e proprio quelle richieste hanno reso “vivace” il confronto con Confindustria, ma anche grazie alla capacità di “trattare” dei sindacati e alla capacità mediatoria del ministro del Lavoro Andrea Orlando, il buon risultato è arrivato.

“Come avevamo richiesto, inserendolo fra le priorità ostative alla sigla dell’intesa, - dice Rossana Dettori, segretaria confederale della Cgil, che insieme a Maurizio Landini sedeva al tavolo del confronto - è stato espressamente previsto che la possibilità di elaborare e attuare piani vaccinali aziendali sia subordinata a quanto previsto nel Piano nazionale elaborato dalla struttura commissariale, alle Indicazioni ad interim sulla materia che sono in via di emanazione (su alcuni punti è ancora in corso un confronto che si esaurirà rapidamente) e alla effettiva disponibilità delle dosi che tenga ovviamente in conto prima di tutto le priorità relative alle precedenze per età e stato di salute stabilite dai servizi sanitari regionali”.

Il Piano prevede tre strade per percorribili: si potrà vaccinare direttamente in azienda utilizzando il medico competente o operatori sanitari ingaggiati appositamente. Tutti dovranno effettuare un corso di formazione specifica e a loro sarà affidato anche il compito di acquisire il consenso informato dei lavoratori e delle lavoratrici che volontariamente si sottoporranno alla vaccinazione, e di interfacciarsi con il Sistema sanitario regionale. La seconda possibilità è quella della convezione con strutture private, la terza le strutture territoriali dell’Inail. A questo proposito Dettori sottolinea: “Per quanto riguarda la possibilità di vaccinazione in convenzione in strutture private e attraverso la bilateralità, abbiamo espresso forti perplessità e la nostra posizione contraria; essa però è stata invece ritenuta possibile dai ministri presenti”. Ovviamente la vaccinazione avverrà esclusivamente seguendo il criterio della volontarietà e della privacy.

Il Servizio sanitario fornirà i sieri da inoculare e le siringhe per farlo, tutti gli altri costi saranno a carico delle aziende e il tempo impiegato per sottoporsi alla vaccinazione è equiparato all’orario di lavoro, senza formalità di tipo autorizzativo o certificativo.

Per quanto riguarda gli aggiornamenti del Protocollo del 24 aprile 2020, è stata confermata la decisione - Confindustria aveva chiesto di eliminarla – di sospendere le attività di quelle aziende che non dovessero applicare tutte le procedure previste dal Protocollo per evitare i contagi. È stato definito che per il rientro al lavoro dopo essere stati contagiati occorre un tampone molecolare negativo. È stata rafforzata e ampliata la possibilità del ricorso non solo al lavoro agile ma a tutte le forme di lavoro da remoto. Le mascherine da usare nei luoghi di lavoro “sempre”,  sia al chiuso che all’aperto, sono quelle chirurgiche, o dispositivi di livello superiore (FFP2 e FFP3).

Infine, per quanto riguarda le trasferte, entrano in vigore regole e procedure  stringenti per tutelare al meglio lavoratori e lavoratrici. Chiosa Dettori: “L’intesa sul Protocollo Salute e Sicurezza sarà recepita nel primo provvedimento legislativo che verrà emanato in merito all’emergenza, dando ad essa il rango di norma primaria. Lo avevamo fortemente richiesto e inserito fra le nostre priorità, e lo hanno affermato i ministri Orlando e Speranza che erano presenti all’incontro”.

"Due protocolli che confermano la centralità del valore della protezione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e nel Paese e che con il contributo dell'Inail, dimostrano l'importanza di un lavoro condiviso per combattere e sconfiggere il virus", ha commentato Maurizio Landini, segretario generale della Cgil al termine dell’incontro che ha portato alla sigla dei documenti.