È partito il confronto tra il ministro e sindacati che ha per obiettivo un vero e proprio Patto per l'istruzione e la formazione. Per Maurizio Landini,s egretario generale della Cgil, si è trattato di “un incontro importante perché siamo consapevoli che in questo momento storico così difficile per il nostro Paese abbiamo tutti la responsabilità di determinare un cambiamento e costruire delle prospettive. Nella scuola queste prospettive si costruiscono insieme ai lavoratori e alle lavoratrici, che rappresentano un valore e che nella fase della pandemia hanno dato un contributo fondamentale per rendere esigibile il diritto all'istruzione”. All'incontro con il titolare del dicastero dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha partecipato anche la Flc Cgil, con il suo segretario generale Francesco Sinopoli.

Per Landini dobbiamo affrontare una “vera e propria emergenza educativa: dispersione scolastica, abbandoni, spopolamento delle aree interne, tanti giovani che non studiano e non sono in formazione (Nett), bassi livelli di istruzione tra gli adulti". "La conoscenza e il sapere sono le condizioni per una vera lotta alle disuguaglianze. La pandemia - sottolinea il sindacalista - ha messo in evidenza vecchi problemi e arretratezze del nostro sistema, oltre a divari territoriali e differenze di possibilità di accesso”.

“Il sistema dell'istruzione - prosegue Landini - è centrale per la ripresa del Paese e per cogliere le sfide dell'innovazione, della transizione green, della digitalizzazione, e quindi per il lavoro. Next generation Eu, risorse europee ordinarie e risorse nazionali diventano strategiche per garantire oggi il diritto all'istruzione e alla formazione, un diritto costituzionale che deve essere garantito a tutti". 

Infine, il segretario della Cgil aggiunge: “Condividiamo la proposta del ministro Bianchi di arrivare, attraverso un serrato percorso di confronti tecnici, all’elaborazione del Patto per l’istruzione e formazione entro i primi di aprile”.