Leonardo Ritrovati ha 18 anni e sul suo cellulare ha l'adesivo di Antifa. Suo fratello è iscritto all'Anpi. La famiglia  è di sinistra. Forse è proprio per quell'adesivo o perché conoscevano il suo impegno politico e quello dei familiari che è finito nel mirino di una squadraccia di neofascisti che lunedì scorso lo hanno inseguito e poi pestato. ennesima aggressione intollerabile in un territorio che si riscopre ogni giorno più nero. I fatti sono avvenuti a Bolano, provincia di La Spezia. Ancora una volta in Liguria il neofascismo si fa strada con la violenza.

Ma l'azione non è passata sotto silenzio. Lorenzo ha avuto il coraggio di raccontare e il mondo dell'antifascismo gli si è stretto attorno. A partire dall'Anpi, dall'Arci e dalla Cgil provinciale che hanno voluto incontrarlo e che oltre a esprimergli massima solidarietà hanno rivolto un appello al prefetto: "Le sedi sul territorio di organizzazioni che si ispirano al fascismo devono chiudere. È intollerabile che un ragazzo di 18 anni sia aggredito per la sua militanza antifascista: e con una modalità da vigliacchi, quattro contro uno, tipica di coloro che si rifanno a quelle aberranti ideologie".

"Non è stata una ragazzata, come qualcuno sostiene per minimizzare, ma una vera e propria spedizione punitiva e premeditata. Da parte nostra, - hanno aggiunto - oltre alla solidarietà a Leonardo e alla sua famiglia, auspichiamo la chiusura delle sedi di CasaPound, Forza Nuova e di tutti i gruppi che si richiamano al fascismo, indagini rapide e pene esemplari per i responsabili. Le nostre organizzazioni si batteranno sempre contro questi rigurgiti, per la difesa dei valori della Costituzione e della Resistenza; le nostri sedi saranno sempre aperte per ragazzi come Leonardo, un esempio da seguire e un giovane da proteggere".