“La morte di Gianni Ferrara, avvenuta ieri sera, ci addolora profondamente. Ci lascia un uomo di grande cultura e un grande costituzionalista”. Lo afferma il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. “Gianni Ferrara - ricorda il numero uno della Cgil - ha insegnato nelle Università di Genova, Napoli e Roma. Alla sua scuola si sono formate generazioni di docenti di diritto costituzionale. Non è stato solo uno studioso rigoroso e raffinato, ma un vero e proprio ‘militante della Costituzione della Repubblica’, come ebbe modo di definirsi. Amava la Costituzione a tal punto da volere che ‘si dispiegasse nella piena effettività giuridica e sociale’”.

“Per questo - aggiunge Landini - coniugò in tutta la sua vita il lavoro teorico con la militanza politica, scegliendo la sinistra per condurre le sue battaglie (il Psi prima, il Pci poi) e ricoprendo anche incarichi istituzionali di rilievo". Fu capo di gabinetto di Francesco De Martino nel governo Colombo e deputato nelle legislature IX e X.

“Ci mancherà - conclude il segretario generale della Cgil - la sua sapienza, il suo partecipare, mai venuto meno, alla causa del movimento dei lavoratori e alle sue lotte. E anche la fermezza, accompagnata non di rado da una tagliente ironia, con la quale sosteneva le sue idee. Esprimo il cordoglio mio personale e di tutta la Cgil alla famiglia”.